Page 26 - Pezzino_2014
P. 26

notevole  sviluppo  delle  catene  montuose  sul  territorio  provinciale.  Nella  provincia  di
            Catania la piovosità media annua varia dai 500 mm nelle aree collinari interne, ai 960 mm

            nel  versante  nord-orientale  dell’Etna.  Nella  provincia  di  Siracusa  le  precipitazioni  medie
            annue  si  aggirano  intorno  ai  615  mm  e sono quindi leggermente  inferiori  alla  media

            regionale (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano).

            I venti predominanti sono il Maestrale e lo Scirocco, ma frequente è anche il Libeccio nelle
            stagioni intermedie e la Tramontana in Inverno. Sono questi i venti che d’inverno sono

            responsabili delle abbondanti piogge e di improvvisi crolli delle temperature. Lo Scirocco
            invece, più frequente nel semestre caldo, in estate è causa di grandi ondate di calore. I venti

            Settentrionali  sono  invece  causa  di  intense  piogge  sui  versanti  Nord  ed  Est  dell’Isola
            specialmente in inverno. La ricchezza degli habitat, determinata dalla diversità dei substrati

            geologici, dalla articolata orografia e dalle condizioni climatiche favorevoli definiscono una
            moltitudine di ambienti che, nel loro insieme, esprimono una notevole biodiversità.

            Sotto  il  profilo  floristico,  la  Regione,  per  la  sua  posizione  al  centro  del  Mediterraneo,
            presenta  delle  correlazioni  di  tipo  fitogeografico  molto  significative,  le  quali  hanno

            riscontro nelle vicissitudini paleogeografiche che hanno interessato il territorio dal Miocene
            in poi. Infatti, la sua flora è caratterizzata oltre che da un ricco contingente endemico, che

            ne  evidenzia  l’isolamento  geografico,  anche  da  entità  rare  o  con  significato  relittuale,  in
            comune con altri territori limitrofi (Bazan et al. 2010). Così, il faggio in Sicilia occupa le

            stazioni più meridionali del suo areale, localizzate nella fascia montana comprese tra il 1300

            e i 2000 metri di quota. La specie è particolarmente diffusa nel territorio dei Nebrodi in cui
            insiste l’80% della superficie complessiva dei faggeti siciliani. Formazioni più modeste sono

            presenti sulle Madonie, sui Peloritani, sull’Etna e, in provincia di Enna, nel Bosco della
            Giumenta e a Monte Sambughetti (D’Urso, Gentile 1957).

            Il  paesaggio  della  fascia  altimetrica  compresa  tra  i  1000  e  i  1400  metri  è  caratterizzato
            principalmente dalle formazioni di Quercus cerris che, pur essendo presente sui Peloritani,

            sugli Iblei e sull’Etna, soltanto sui Nebrodi costituiscono estesi boschi di notevole interesse
            forestale e paesaggistico.

            Esclusivi delle Madonie sono i boschi di rovere e agrifoglio che in alcuni ambiti assumono
            aspetti di monumentalità per la diffusa presenza di individui plurisecolari di rovere  con

            circonferenza  del  tornco  fino  a  otto  metri  e  un’età  di  circa  600 – 700  anni  (Schicchi,
            Raimondo 1999).

            Sui Peloritani, in alcuni versanti dell’Etna, nell’Ennese, nei Sicani e sporadicamente sulle
            Madonie sono presenti querceti caducifogli rappresentati da roverella.





                                                      24
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31