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notevole sviluppo delle catene montuose sul territorio provinciale. Nella provincia di
Catania la piovosità media annua varia dai 500 mm nelle aree collinari interne, ai 960 mm
nel versante nord-orientale dell’Etna. Nella provincia di Siracusa le precipitazioni medie
annue si aggirano intorno ai 615 mm e sono quindi leggermente inferiori alla media
regionale (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano).
I venti predominanti sono il Maestrale e lo Scirocco, ma frequente è anche il Libeccio nelle
stagioni intermedie e la Tramontana in Inverno. Sono questi i venti che d’inverno sono
responsabili delle abbondanti piogge e di improvvisi crolli delle temperature. Lo Scirocco
invece, più frequente nel semestre caldo, in estate è causa di grandi ondate di calore. I venti
Settentrionali sono invece causa di intense piogge sui versanti Nord ed Est dell’Isola
specialmente in inverno. La ricchezza degli habitat, determinata dalla diversità dei substrati
geologici, dalla articolata orografia e dalle condizioni climatiche favorevoli definiscono una
moltitudine di ambienti che, nel loro insieme, esprimono una notevole biodiversità.
Sotto il profilo floristico, la Regione, per la sua posizione al centro del Mediterraneo,
presenta delle correlazioni di tipo fitogeografico molto significative, le quali hanno
riscontro nelle vicissitudini paleogeografiche che hanno interessato il territorio dal Miocene
in poi. Infatti, la sua flora è caratterizzata oltre che da un ricco contingente endemico, che
ne evidenzia l’isolamento geografico, anche da entità rare o con significato relittuale, in
comune con altri territori limitrofi (Bazan et al. 2010). Così, il faggio in Sicilia occupa le
stazioni più meridionali del suo areale, localizzate nella fascia montana comprese tra il 1300
e i 2000 metri di quota. La specie è particolarmente diffusa nel territorio dei Nebrodi in cui
insiste l’80% della superficie complessiva dei faggeti siciliani. Formazioni più modeste sono
presenti sulle Madonie, sui Peloritani, sull’Etna e, in provincia di Enna, nel Bosco della
Giumenta e a Monte Sambughetti (D’Urso, Gentile 1957).
Il paesaggio della fascia altimetrica compresa tra i 1000 e i 1400 metri è caratterizzato
principalmente dalle formazioni di Quercus cerris che, pur essendo presente sui Peloritani,
sugli Iblei e sull’Etna, soltanto sui Nebrodi costituiscono estesi boschi di notevole interesse
forestale e paesaggistico.
Esclusivi delle Madonie sono i boschi di rovere e agrifoglio che in alcuni ambiti assumono
aspetti di monumentalità per la diffusa presenza di individui plurisecolari di rovere con
circonferenza del tornco fino a otto metri e un’età di circa 600 – 700 anni (Schicchi,
Raimondo 1999).
Sui Peloritani, in alcuni versanti dell’Etna, nell’Ennese, nei Sicani e sporadicamente sulle
Madonie sono presenti querceti caducifogli rappresentati da roverella.
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