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Il Cappero assurgente di Lipari
Francesco Sottile, Tommaso La Mantia, Sergio Guidi
Specie perenne e longeva, con portamento arbustivo, diffusamente presente nel
Bacino del Mediterraneo dove svolge un ruolo di importanza strategica da diversi
punti di vista. E’ una specie che produce sulla vegetazione dell’anno, motivo per cui
l’azione di potatura, laddove praticata, prevede, durante la stagione invernale, la
rimozione totale dei germogli prodotti. L’emissione di boccioli fiorali, la parte edule
maggiormente utilizzata per il consumo alimentare, è molto scalare e per questa
ragione la raccolta dura a lungo, da maggio ad agosto. Del cappero si consumano
anche i frutti, i ‘cucunci’, e recentemente anche la parte terminale dei germogli,
messa in salamoia viene poi consumata in insalate. La presenza dei capperi nei
territori isolani è molto diffusa grazie anche al contributo essenziale degli animali.
La disseminazione di semi dopo digestione ha favorito la germinazione in angoli
molto angusti e agronomicamente impensabili. Nelle piccole isole che circondano
la Sicilia, il cappero ha raggiunto una grande importanza economica. Pantelleria,
Lipari, Salina, in parte anche Ustica e Linosa, hanno fatto del cappero un motivo di
sostegno economico di un’agricoltura spesso relegata alla marginalità ma mai
disconnessa dalla tradizione e dalla cultura delle produzioni e dei prodotti locali.
Lo sviluppo di sistemi di conduzione agronomicamente avanzati ha fatto sì che la
coltura del cappero, in alcune aree delle isole Eolie e di Pantelleria, raggiungesse
livelli di specializzazione impensabili con impianti definiti in file e piante a sesto
regolare. La maggior parte delle piante, invece, è spesso relegata in consociazioni
con viti e olivi o con alberi da frutta, difendendo dall’erosione la struttura dei
muretti a secco che molto frequentemente aiutano a contenere i terrazzamenti
delle aree di un territorio orograficamente difficile.
L’attività di ricerca su questa specie non ha mai cessato di occuparsi di aspetti di
propagazione, soprattutto vegetativa. La recalcitranza alla moltiplicazione per talea
ha da sempre influenzato l’attività vivaistica nonché la produzione di genotipi
superiori per caratteristiche del bocciolo fiorale o per vigore. Interessanti sviluppi,
in questo senso, sono stati ottenuti con la propagazione in vitro che ha permesso
di disporre di protocolli efficienti che risultano importanti anche nella conservazio-
ne della biodiversità. In questo ambito, infatti, sono allo studio genotipi a fortissimo
rischio di estinzione che sono stati individuati e segnalati per particolari
caratteristiche produttive o qualitative ma anche per specificità connesse con il
portamento. La possibilità di disporre di genotipi a portamento assurgente, infatti,
rappresenta un elemento di grande sviluppo soprattutto per rendere efficienti le
operazioni di raccolta che da sempre rappresentano una fase delicata .
I capperi assurgenti dell'azienda
di Angelino Famularo (S. Guidi)
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