Page 27 - Quaderno_nat_bio05_2013
P. 27

Il Cappero assurgente di Lipari

             Francesco Sottile, Tommaso La Mantia, Sergio Guidi


             Specie perenne e longeva, con portamento arbustivo, diffusamente presente nel

             Bacino del Mediterraneo dove svolge un ruolo di importanza strategica da diversi

             punti di vista. E’ una specie che produce sulla vegetazione dell’anno, motivo per cui

             l’azione di potatura, laddove praticata, prevede, durante la stagione invernale, la

             rimozione totale dei germogli prodotti. L’emissione di boccioli fiorali, la parte edule

             maggiormente utilizzata per il consumo alimentare, è molto scalare e per questa

             ragione la raccolta dura a lungo, da maggio ad agosto. Del cappero si consumano

             anche i frutti, i ‘cucunci’, e recentemente anche la parte terminale dei germogli,
              messa in salamoia viene poi consumata in insalate. La presenza dei capperi nei
             territori isolani è molto diffusa grazie anche al contributo essenziale degli animali.
             La disseminazione di semi dopo digestione ha favorito la germinazione in angoli
             molto angusti e agronomicamente impensabili. Nelle piccole isole che circondano
             la Sicilia, il cappero ha raggiunto una grande importanza economica. Pantelleria,
             Lipari, Salina, in parte anche Ustica e Linosa, hanno fatto del cappero un motivo di
             sostegno economico di un’agricoltura spesso relegata alla marginalità ma mai
             disconnessa dalla tradizione e dalla cultura delle produzioni e dei prodotti locali.
             Lo sviluppo di sistemi di conduzione agronomicamente avanzati ha fatto sì che la
             coltura del cappero, in alcune aree delle isole Eolie e di Pantelleria, raggiungesse
             livelli di specializzazione impensabili con impianti definiti in file e piante a sesto
             regolare. La maggior parte delle piante, invece, è spesso relegata in consociazioni
             con viti e olivi o con alberi da frutta, difendendo dall’erosione la struttura dei
             muretti a secco che molto frequentemente aiutano a contenere i terrazzamenti
             delle aree di un territorio orograficamente difficile.
             L’attività di ricerca su questa specie non ha mai cessato di occuparsi di aspetti di
             propagazione, soprattutto vegetativa. La recalcitranza alla moltiplicazione per talea
             ha  da  sempre  influenzato  l’attività  vivaistica  nonché  la  produzione  di  genotipi
             superiori per caratteristiche del bocciolo fiorale o per vigore. Interessanti sviluppi,
             in questo senso, sono stati ottenuti con la propagazione in vitro che ha permesso
             di disporre di protocolli efficienti che risultano importanti anche nella conservazio-
             ne della biodiversità. In questo ambito, infatti, sono allo studio genotipi a fortissimo
             rischio  di  estinzione  che  sono  stati  individuati  e  segnalati  per  particolari
             caratteristiche produttive o qualitative ma anche per specificità connesse con il
             portamento. La possibilità di disporre di genotipi a portamento assurgente, infatti,
             rappresenta un elemento di grande sviluppo soprattutto per rendere efficienti le
             operazioni di raccolta che da sempre rappresentano una fase delicata .




              I capperi assurgenti dell'azienda
             di Angelino Famularo (S. Guidi)







      36
   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32