Page 23 - Quaderno_nat_bio05_2013
P. 23

Il fico è un elemento costante dell’isola di Santa Maria (T. La Mantia)

           Anche per Ustica il patrimonio varietale risulta misconosciuto e ricco, come dimostra-
           no le indagini in corso, e probabilmente in tempi recenti ha già subito un ulteriore
           declino se Hammer et al., (1999) scrivono a proposito del melo, specie oggi rara, old
           varieties still grown. In passato, le informazioni più dettagliate derivano, come per le
           Eolie, da Luigi Salvatore d’Asburgo Lorena (Habsburg Lothringen, 1898) che riporta:
           “vigneti ettari 230 … ulivi isolati. Abbondano invece i fichi. … Son chiamati fichi di
           agosto (fica d’agustu). Ci sono pure molti mandorli … cento carrubbi … Il parroco
           Michele Russo all’inizio di questo secolo prese a coltivare con successo alberi da
           frutto: producono frutti squisiti che sono così saporiti perché gli alberi non vengono
           irrigati. Si trovano melograni, peri, pomi prugne di varie specie. Molti i peschi, meno gli
           albicocchi, i nespoli, sorbi, gelsi bianchi e neri. Nei giardini protetti dal vento prospera-
           no anche limoni e arance. Qua e là si vedono palme. La produzione principale dell’isola
           viene  dalla  vite.  …  quella  nera:  Muriedda,  Vanni  Bertucci,  Trummana  (tremani),
           Olivedda  niura,  la  quale  è  un’eccellente  varietà  da  tavola;  quella  bianca,  zibibbo,
           Muscateddu,  Guarnacca,  Rigalia,  Lacrime  della  Madonna,  Trunzo,  Zuruca  e
           Cornicchiola, quest’ultima una gustosa uva da tavola”. La vite era arrivata nel 1767
           (Trasselli,  1966)  ed  erano  allora  anche  presenti  i  fichi  mentre,  come  nota
           giustamente Trasselli, non era ancora presente il ficodindia. Nella metà del secolo
           scorso Bonasera (1963) riporta le stesse specie e per la vite lo zibibbo.











      28
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28