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Corvi e frutta
             Pietro Lo Cascio, Tommaso La Mantia
             Il corvo imperiale (Corvus corax) è un grande e imponente uccello, un tempo molto
             comune ma che ha subìto negli ultimi decenni un processo di rarefazione. Anche se
             principalmente è legato alle pareti rocciose dove nidifica, come testimoniano i nume-
             rosi toponimi ad esso dedicati (per esempio Punta del Corvo a Panarea o Timpone
             del Corvo a Salina), è presente tuttavia in molti altri ambienti. Il colore nero, l’incon-
             fondibile sagoma e il suo verso rauco lo rendono facilmente riconoscibile e identifica-
             bile; forse anche per il fatto che non passa inosservato, la sua straordinaria abbon-
             danza alle Eolie (Heinrich,  1999) ha sempre destato stupore presso i naturalisti:
             nell’arcipelago, infatti, la dimensione media del territorio di una coppia veniva stima-
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             ta alcuni anni fa come pari a 1-1,5 km , a fronte dei 30 km  normalmente occupati
             in Sicilia. La dieta della specie è stata studiata a Vulcano (Sarà, Busalacchi, 2003),
             dove è stato riscontrato un consumo di sostanze vegetali maggiore che in altri luo-
             ghi. Tra queste, molte frutta come pere, mele, ciliege, albicocche. Recenti osserva-
             zioni hanno evidenziato ulteriormente il ruolo svolto dalla frutta nell’alimentazione
             delle popolazioni eoliane di corvi imperiali. Naturalmente, questa propensione è mal
             tollerata dagli agricoltori che rivolgono la propria attenzione a tutte le diverse specie
             di frutta e che anzi si avvantaggiano della scalarità di maturazione delle differenti
             specie e varietà. Curiosamente, una specie di crisantemo selvatico (Glebionis coro-
             naria), molto diffusa nei coltivi e negli incolti recenti dell’arcipelago, viene localmente
             chiamata “pani ‘i cuorvi”, anche se non sembra che questi mostrino un effettivo inte-
             resse verso tale pianta.






























             Pesche mangiate dai corvi imperiali a Salina (T. La Mantia)





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