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seppure  eterogeneo  in  funzione  dei  caratteri  ambientali,  oggi  rimane  dappertutto
                marginale. Le isole dello Stagnone, San Pantaleo o Mozia, Isola Grande, Schola e Santa
                Maria, complessivamente circa 2,6 km  di terre emerse, sono inserite all’interno della
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                laguna più vasta della Sicilia in un contesto paesaggistico straordinario. Qui i lembi di
                paesaggio agrario, sebbene importanti, sono ormai residui e certamente ‘sopraffatti’
                paesaggisticamente dal ruolo svolto dalle saline. Tuttavia queste isole hanno avuto un
                ruolo importante nella conservazione della biodiversità frutticola.



















                       Melograno e rovine fenicie nell’isola di San Pantaleo (Mozia) (T. La Mantia)

                Delle Egadi, limitandosi alle tre più grandi, Marettimo (12,3 km ) è la più lontana e
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                ‘selvaggia’ e, dal punto di vista orografico, rappresenta una montagna unica dove i pochi
                lembi di agricoltura ancora evidenti sono legati alle “Case Romane” e ai dintorni
                dell’abitato. Levanzo (5,2 km ) è invece un’isola dove ancora oggi è leggibile il paesaggio
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                agrario con i campi della parte centrale dell’isola separati da muretti a secco. Levanzo è
                legata  storicamente  all’agricoltura  e  alla  introduzione  del  vigneto  ad  opera  dei
                Pallavicino nel Seicento, sebbene siano evidenti, e apparentemente irreversibili, i feno-
                meni di abbandono anche delle strutture agrarie connesse alla coltivazione. Differente è
                il caso di Favignana, la più grande delle Egadi, 19 km : essa presenta ancora lembi di
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                agricoltura e, nonostante la diffusa antropizzazione, il paesaggio agrario la caratterizza
                ancora. Ma Favignana presenta un’altra peculiarità la coltivazione dei frutteti all’interno
                delle vecchie cave di tufo, simile per certi versi alla coltivazione degli agrumi all’interno
                delle cave a Bagheria, meritevoli tutti di tutela e conservazione.










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