Page 11 - Quaderno_nat_bio05_2013
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Nelle piccole isole tutto ciò è più semplice anche se l’agrobiodiversità, malgrado tutto,
è oggi in fortissima erosione e a consistente rischio di perdita. Le ragioni di una tale
condizione, presenti anche nell’Isola maggiore sebbene in maniera meno estesa e
diffusa rispetto ad areali più omogenei, sono da ricercare nella difficoltà di condurre
impianti così complessi in una condizione di graduale spopolamento e di sempre
meno interesse dei giovani per l’agricoltura. Gli esempi virtuosi in alcune isole, come
ad Ustica o in alcune Eolie, di giovani impegnati a restare (o ritornare) e ad avviare
percorsi legati all’agricoltura tradizionale dimostrano, di fatto, la necessità di sostene-
re tali fenomeni se si vuole preservare un patrimonio agricolo, culturale, alimentare e
storico. In tale contesto e con tale presupposto, non si può oggi pensare che l’agricol-
tura tradizionale delle isole minori che circondano la Sicilia possa essere svincolata ed
avulsa dalle politiche territoriali mirate al sostegno dei giovani, del turismo intelligente
e della sostenibilità ambientale ed economica che deve dominare lo sfruttamento del
territorio. Una politica di sviluppo organica oggi non può affrontare la crescita
dell’economia delle piccole isole del Mediterraneo senza una visione olistica delle
problematiche esistenti, senza la conoscenza della storia dei territori e senza un
approccio di concreto sviluppo che tenga conto delle specificità che si individuano
all’interno di ogni singola realtà isolana. Conservazione della agrobiodiversità, sviluppo
delle economie locali, mantenimento del livello di sostenibilità sociale dell’agricoltura,
polifunzionalità dell’agricoltura stessa sono tutti elementi imprescindibili per qualsiasi
intervento di miglioramento del settore.
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