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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali ...18 - GIUGNO 1996 - La protezione dell'ambiente costiero Silvano Riggio *
                                                        Requisiti delle aree da tutelare
                                                        Ritomando al tema iniziale, va nuovamente sottolineato che l'istituzione di aree
                                                        protette da sola non risolve il problema della conservazione dell'ambiente costiero; al
                                                        più serve a salvare dalla speculazione e dal degrado alcuni biotopisimbolo caratterizzati
                                                        dal prevalente interesse biologico e paesaggistico. Questi, in particolare, dovrebbero
                                                        assurgere al ruolo di "parchi", comprensivi, secondo Cognetti (1990), della fascia
                                                        sommersa e dell'entroterra. E' indubbio che essi devono possedere requisiti
                                                        paesaggistici e, in egual misura pregi scientifici e culturali talmente importanti da fame
                                                        al contempo dei biotopi unici, simbolici - in quanto espressivi dei valori ambientali e
                                                        culturali di un'intera regione - e vulnerabili (suscettibili cioè della perdita irrimediabile
                                                        delle caratteristiche di unicità e di interesse in seguito ad interventi impropri o
                                                        inadeguati). E' chiaro che i biotopi con caratteristiche talmente particolari sono
                                                        necessariamente un numero molto limitato, e la maggior parte di essi sono da tempo
                                                        località di grande richiamo turistico, fortemente antropizzate e pertanto poco gestibili
                                                        dal punto di vista protezionistico: per quasi tutti il requisito della vulnerabilità è
                                                        purtroppo superato, mentre per la maggior parte si pone il problema del risanamento e
                                                        del restauro paesaggistico.
                                                        Un loro elenco esemplificativo potrebbe includere il promontorio di Portofino; l'isola
                                                        d'Elba; Capo Palinuro; Capo Caccia e il Golfo di Orosei; lo scoglio di Vervecie e le isole
                                                        dei Galli; Stromboli9 - Panarea; la costa di Naxos con la spiaggia di Mazzarò; le isole
                                                        Egadi; le coste del Gargano; le isole Tremiti; il Delta del Po; la laguna veneta;
                                                        Miramarel°. Si tratta, come si vede, di non più di una quindicina di aree, in gran parte
                                                        incluse nell'elenco ministeriale, e note universalmente. Quasi tutte evocano colte
                                                        reminiscenze letterarie e suscitano immagini romantiche che l'attuale stato delle acque
                                                        e l'assalto turistico fanno apparire anacronistiche ed appannate da una spessa vernice
                                                        retorica.
                                                        Alla stregua dei grandi beni monumentali e delle località archeologiche, la funzione
                                                        principale di parchi e riserve dovrebbe essere l'educazione ambientale e la
                                                        divulgazione della cultura ecologica. Per tale scopo le aree tutelate devono essere
                                                        anzitutto attrezzate per la didattica e la formazione, devono condurre la
                                                        sperimentazione e la ricerca sulla conservazione della diversità e il miglioramento del
                                                        paesaggio. La protezione dell'ambiente tout court nasce piuttosto dalla pianificazione
                                                        del territorio, che va sviluppata anche e soprattutto nelle aree urbane ed in quelle più
                                                        spiccatamente "produttive" (cioè agricole ed industriali) al fine di migliorarne la
                                                        vivibilità: tanto più tale concezione è valida per il mare e la fascia costiera. In una tale
                                                        visione della gestione territoriale è essenziale la formazione degli specialisti in scienze
                                                        ambientali (e a tal fine bisogna anche sottolineare che sia il corso di laurea in scienze
                                                        biologiche che il più "moderno" in scienze ambientali sono del tutto inadeguati) e la
                                                        sapiente applicazione dei principi di gestione del territorio.
                                                        Criteri di scelta
                                                        Cruciali sono i criteri per la scelta delle aree da destinare a riserve marine, oggetto di
                                                        numerosi convegni (ad esempio: i convegni di Castellabate, Salemo del 1973, del
                                                        Grstss di Firenze e di San Teodoro del 1989; la Tavola rotonda del Convegno Uzi 1990,
                                                        il Convegno Sibm di Cagliari del 1991, eccetera) e di pubblicazioni scientifiche. In ogni
                                                        sede è stato ribadito il concetto della differenza delle aree marine rispetto a quelle
                                                        terrestri, che impone l'adozione di parametri di valutazione non corrispondenti a quelli
                                                        normalmente applicati nella protezione dei biotopi di terraferma. Una corretta scelta
                                                        dei siti per l'istituzione di riserve marine va inquadrata all'interno di una pianificazione
                                                        della fascia costiera che dovrebbe prendere in esame sia lo stato dei litorali, sia
                                                        l'intensità del disturbo ambientale e gli usi attuali. Il diverso valore naturalistico dei
                                                        biotopi suggerisce l'adozione di una vasta gamma di misure di tutela dell'ambiente
                                                        marino, che configurano modelli gestionali aggiuntivi a quello di "parchi" e "riserve", e
                                                        che verranno più diffusamente descritti in seguito.
                                                        Parametri abiotici di riferimento
                                                        Criteri universali di giudizio sono a mio avviso la morfologia costiera e la natura dei
                                                        substrati, a loro volta cause pilota della diversità biologica. La morfologia costiera può
                                                        ricondursi al grado di "frastagliatura" del litorale, intesa come rapporto perimetro
                                                        costiero/area di terraferma piuttosto che come perimetro tout court. In termini più
                                                        attuali essa andrebbe valutata come dimensione frattale dell'interfaccia mare-terra.
                                                        Esaminiamo in dettaglio entrambi i criteri.

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