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Rivista del Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Naturali ...18 - GIUGNO 1996 - La protezione dell'ambiente costiero Silvano Riggio *
                                                        Morfologia costiera e perimetro litoraneo
                                                        Le dimensioni e la morfologia costiera hanno un significato in quanto causa prima della
                                                        diversità ambientale. Un profilo lineare del litorale sottintende un fondale uniforme, in
                                                        genere sabbioso o ciottoloso, ospitante un'unica comunità o un numero limitato di
                                                        associazioni (normalmente si tratta di associazioni animali), distribuite lungo un ampio
                                                        gradiente di variazione dei fattori edafici: in questi casi l'interesse biologico è minimo;
                                                        può essere in gran parte predetto dall'esame cartografico e facilmente quantificato da
                                                        una verifica in situ. Elementi importanti sono eventuali scogli, secche e
                                                        "reefs" (eventualmente anche artificiali, e relitti), che introducono fattori di variazione
                                                        della geometria dei fondali, oltre che punti di richiamo delle disseminule
                                                        meroplanctoniche e di concentrazione delle comunità del benthos.
                                                        L'andamento sinuoso dei litorali, la sequenza di ripiegature e di introflessioni nella linea
                                                        di costa hanno invece una varietà di effetti sull'ambiente fisico, che in ogni caso si
                                                        ripercuotono positivamente sulla qualità e quantità degli insediamenti biotici, in quanto
                                                        esse moltiplicano sia il numero di "rifugi"" che quello delle nicchie ecologiche
                                                        potenziali. Essi si possono riassumere nei seguenti punti:
                                                                  q 1°) aumento dell'area di interfaccia terra-mare con incremento parallelo degli
                                                                     scambi metabolici
                                                                  q 2°) creazione di superfici solide ad orientamento diverso e contrastante (N/S,
                                                                     E/W, eccetera), che esercitano un'attrazione diversa sulle disseminule vaganti
                                                                     ed hanno un diverso potere selettivo sulle forme bentoniche insediate
                                                                  q 3°) modificazione dell'idrodinamismo e dell'idrologia litoranea con la creazione
                                                                     di turbolenze al limite delle superfici
                                                                  q 4°) creazione di punti di riferimento per le migrazioni degli organismi
                                                                     nectonici.
                                                        E' evidente, quindi, che in una costa molto frastagliata su tratti limitati si avrà una
                                                        sequenza spaziale di ambienti illuminati ed ombrosi, di anse riparate e di promontori
                                                        battuti, di fondi mobili alternati a fondali duri rocciosi. Verrà in altri termini
                                                        massimizzata l'eterogeneità spaziale, alla quale corrisponderà in grado diverso
                                                        un'eterogeneità biotica, alias, un valore elevato di biodiversità: questo almeno, in
                                                        teoria, ma il riscontro coi fatti reali non smentisce il modello.
                                                        Una quantificazione dell'effetto "frastagliatura" (indentation in inglese) può tentarsi
                                                        attraverso l'uso di indici numerici. E' stato proposto il rapporto fra l'area di entroterra e
                                                        il perimetro costiero, che dà risultati sicuramente affidabili nel caso delle isole, ma
                                                        risulta difficilmente applicabile ai biotopi costieri continentali. Va infatti risolto il
                                                        dilemma della delimitazione dell'entroterra, che può ridursi soltanto alla superficie di
                                                        bacino, ma lascia aperta la questione delle geometria generale del biotopo. Si può in
                                                        tal caso proporre il rapporto fra la lunghezza reale della linea costiera, perimetro cioè
                                                        ricavato dal rapporto della sommatoria delle frastagliature, e della lunghezza lineare
                                                        della costa. Più alto è il valore, maggiore è l'area della superficie complessiva di
                                                        interfaccia. Anche qui diventa importante l'applicazione del calcolo frattale, che dà
                                                        un'immagine più realistica dell'eterogeneità spaziale.

                                                        La morfologia delle isole
                                                        Per quanto riguarda le isole, un fattore cruciale è certamente la forma o piuttosto la
                                                        forma geometrica approssimata. Le isole dal perimetro circolare, in genere coni
                                                        vulcanici, hanno una minima eterogeneità spaziale, alla quale dovrebbe associarsi una
                                                        biodiversità dipendente soltanto dalla natura dei substrati e da fattori biogeografici. Ciò
                                                        in virtù della gradualità di transizione dei fattori ambientali da un versante all'altro,
                                                        dell'esposizione omogenea ai venti e all'idrodinamismo. Bisogna aggiungere che la
                                                        presenza di spigoli, oltre a separare versanti caratterizzati da diverso idrodinamismo,
                                                        causa la formazione di vortici e turbolenze che sono un ulteriore apporto di energia ed
                                                        aumentano le probabilità di impatto delle disseminule planctoniche sui substrati
                                                        costieri.
                                                        In termini più rigorosi, da un'isola (ed "isole" sono a rigore anche le secche e le
                                                        barriere artificiali) a geometria circolare potrebbe attendersi una diversità anche
                                                        elevata (a seconda delle condizioni oceanologiche e biogeografiche), ma
                                                        sostanzialmente uniforme in tutti i distretti, a meno di "interruzioni del continuum
                                                        spaziale", quali grotte, spuntoni sommersi, rifugi vari. Esempi di isole ad eterogeneità
                                                        minima sono Pantelleria ed alcune delle Eolie: Alicudi, Filicudi, Stromboli.
                                                        L'eterogeneità spaziale aumenta grandemente nelle isole a forma quadrata o
                                                        rettangolare, e, fra queste ultime, si accentua ulteriormente in quelle con l'asse
                                                        maggiore disposto in senso meridiano in seguito all'instaurarsi di un gradiente
                                                        latitudinale di variazione dei parametri climatici. La più alta eterogeneità spaziale
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