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8 Thynnos. Archeologia della tonnara mediterranea
specie di pesci predate nell’antichità; poi si accenna alla pesca, in generale, per definire
poi in modo analitico i vari metodi applicati ai tonnidi. Si presenta dunque una sintesi
dei dati sui tre stabilimenti sinora rintracciati nel ‘triangolo d’oro’ della pesca al tonno,
nella Sicilia sudorientale. Si registrano inoltre le fonti che descrivono tecniche di conser-
vazione, ricette culinarie e uso medicale delle conserve di tonnidi. Si completa infine il
quadro con una stringata panoramica sui sistemi di cattura di queste specie in età medie-
vale e moderna, rimarcandone gli elementi utili al confronto con i metodi dell’antichità.
Naturalmente la compiuta soluzione di tutti i problemi, così come l’esaustività, restano
semplici aspirazioni: si auspica tuttavia almeno di contribuire ad un migliore inquadra-
mento del tema; coltivando inoltre l’ambizione, senza tradire gli intenti scientifici, di
offrire anche al lettore meno addentro alle questioni più tecniche una lettura accessibile,
raccogliendo le fonti in appendice ma proponendone le traduzioni, ed anche usando un
linguaggio quanto più possibile narrativo ed esplicito. Mediazione non facile, che tutta-
via si spera almeno in parte andata a buon fine.
La tonnara antica necessita dunque di una rivalutazione, per sottrarla al limbo di dub-
bi e negazioni in cui, per una concatenazione di fraintendimenti, è stata sinora confinata.
Ad onor del vero, da alcuni è stata riconosciuta in Oppiano di Anazarbo la descrizione di
un impianto di pesca fisso; tuttavia, anche a causa di una relativa ambiguità dello stesso
Oppiano e in generale delle fonti, alcune delle quali peraltro sinora ignorate, questo
orientamento sull’antichità della tonnara ha incontrato insistite opposizioni. D’altro can-
to, negli studi storici si è andato nel tempo consolidando un pregiudizio secondo il quale
la tonnara moderna avrebbe esordito nel Medioevo in ambiente arabo, dal quale sarebbe
stata diffusa nel Mediterraneo occidentale con la penetrazione in Spagna, Sicilia e nord
Africa. Un lascito culturale, dunque, che si sarebbe radicato a fondo nel tessuto sociale
dell’Occidente e si sarebbe mantenuto ben oltre l’affrancamento dalla dominazione ara-
ba. Di questa origine, la pesca del tonno avrebbe mantenuto l’impianto tecnico e l’ere-
dità della nomenclatura: elemento, il bagaglio terminologico, che ha costituito a lungo
la piattaforma su cui è fondata la pretesa eziologia di matrice etnica araba. Negare l’an-
tichità della tonnara o affermarne un’origine medievale sono in definitiva due posizioni
che provengono da filoni di ricerca diversi, ma che nel tempo, forse condizionandosi a
vicenda, hanno finito per convergere divenendo di fatto complementari.
La cultura araba occidentale ha usato attivamente la tonnara tradizionale lasciandovi
un’impronta linguistica indelebile: questo è un fatto indiscutibile, che riposa su fonti
etnografiche e storiche. Che, invece, metodi e procedimenti della pesca con la tonnara
siano di origine araba non risponde affatto al vero: in questo libro si discutono pro-
prio quelle poche, ma imprescindibili, fonti letterarie antiche che descrivono i metodi
di pesca del tonno, alle quali si aggiungono oggi le fonti archeologiche. Visto in questo
senso, il problema archeologico e storico della tonnara trova una sede naturale in Sicilia,
come contesto tra quelli in cui fortemente incisiva fu la radicazione araba e in cui oggi
rimangono significative sia la persistenza di tonnare moderne, sia le tracce degli impianti