Page 22 - ValutazioneRiservaIsoleEgadiVASTA-EGADI
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rappresenta la materia labile, ossia quella frazione della materia totale
particellata che può essere immediatamente sfruttata dagli organismi marini.
E’ probabile che la dinamica delle componenti del pool labile possa diventare
la chiave di lettura di molte relazioni che si instaurano tra il comparto abiotico
ed il comparto biotico (Danovaro et al., 2000).

   Nelle aree di studio la concentrazione della POM ha raggiunto appena
valori medi di 108,49 ± 29.32 g/l. L’analisi dei rapporti percentuali delle
componenti della POM (glucidi, protidi e lipidi) può dare altre informazioni
circa la natura del comparto labile della materia particellata. In acque costiere
è stato verificato, in seno alla POM, che i rapporti tra protidi, lipidi e glucidi
sono ca. 30:14:52 (Fabiano et al., 1986). I glucidi rappresentano la
componente più variabile, che presenta forti oscillazioni soprattutto in
relazione ai momenti di produzione fitoplanctonica.

   Nel presente studio la situazione appare un pò differente rispetto ad altre
situazioni marino-costiere (Mazzola e Sarà, 1995; Danovaro et al., 1998;
Mazzola et al., 1999; Mazzola et al., 2001): le proteine del particellato sono la
componente biochimica dominante (circa 51 %), seguita dai lipidi (circa 31
%) e dai carboidrati (circa 18 %). E’ probabile che le basse concentrazioni di
glucidi rilevate (C-CHO 9,99 ± 5,63) siano da mettere in rapporto con
fenomeni di trasporto, che non permettono lunghi tempi di residenza delle
comunità fitoplanctoniche.

   La dominanza delle proteine sui carboidrati è generalmente caratteristica
di zone altamente produttive. Ciò è anche confermato dal rapporto
PRT/CHO, il cui valore medio è di 3,00 ± 1,92 con valori più elevati nelle
acque della Zona C di Favignana (circa 5,00). In precedenti studi è stato
riportato che le proteine particellate sono dominanti nelle lagune costiere
(Pusceddu et al., 1997), nelle lagune estuarine (Navarro et al., 1993) e nelle
aree interessate da attività antropiche (Mazzola et al., 2000). D’altra parte,
però, dato che il carbonio proveniente dalla clorofilla-a rappresenta una
frazione notevole dell’intero pool di carbonio della materia organica
particellata (rapporto C-Chl-a/C-BPF % circa 34 %), si potrebbe affermare
che buona parte delle proteine presenti nel particellato sia associata con il

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