Page 23 - ValutazioneRiservaIsoleEgadiVASTA-EGADI
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fitoplancton (Danovaro et al., 1998), come conferma la correlazione
significativa tra C-PRT e CPE (r = 0,280, P< 0,05).

   Per il comparto dei SEDIMENTI i risultati dell’analisi univariata (ANOVA)
(Tabb. 3.1.20a e 3.1.20b) hanno evidenziato come il fattore Area influisca
significativamente sulla distribuzione e la disponibilità della Materia Organica
Sedimentaria. In particolare le concentrazioni dei CPE e delle componenti
biochimiche della materia organica sedimentaria (C-BPF) risultano maggiori
nei sedimenti della Zona C di Favignana (Figg. 3.1.28, 3.1.30, 3.1.31, 3.1.33,
3.1.34). Relativamente al fattore “Tempo“ non sono state evidenziate
differenze significative, mentre per il fattore “Sito” sono evidenziabili
differenze significative per diverse variabili indagate, che indicano variazioni
su breve scala spaziale.

   L’analisi multivariata (nMDS) (Fig. 3.1.39) ha confermato quanto
riscontrato con l’ANOVA: è stato possibile distinguere in maniera netta le due
aree di Marettimo (Zona A e C) dalle altre aree (Zona C di Favignana e Zona
C di Marettimo).

   La materia organica prodotta tramite la fotosintesi (CPE) negli ambienti
acquatici può rappresentare la principale fonte di cibo per le comunità
bentoniche (McIntyre et al.,1996). Le misure di Clorofilla-a e CPE sono state
ampiamente usate come traccianti della sedimentazione del fitodetrito
(Tselepides et al., 2000). Esse, però, non permettono di quantificare la reale
disponibilità di materia organica per i consumatori bentonici, né permettono
di discriminare tra componente labile e refrattaria del detrito. Le
concentrazioni di clorofilla-a e CPE riscontrate nei sedimenti dell’area di
indagine, confrontata con altre zone costiere del Mediterraneo, indicano che
questo sistema riceve bassi input di materia organica di origine primaria. In
particolare, le concentrazioni di clorofilla-a (0,84 ± 0,96 µg/g) sono al di sotto
di quelle riportate in altre aree oligotrofiche come per esempio nel Mar Ligure
e nel Golfo di Fos (Plante et al.,1985; Fabiano et al.,1995). Inoltre, il
contributo del carbonio organico primario alla frazione biopolimerica
sedimentaria della materia organica è risultato essere molto basso (C-Chl-
a/C-BPF %, 7.58 ± 5,93). La correlazione significativa (r = 0.695; P<0.05) fra

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