Page 6 - XXII-2001_04_Mazzola_et_al
P. 6
per i successivi contributi (Brullo e Marcenò, 1976; Brullo et al., 1977; Catanzaro
1964; 1965; 1966a; 1966b; 1970-71; Gianguzzi, 1999).
Isole Pelagie
Lampedusa, Linosa e Lampione (coordinate 3S030' e 3r53' latitudine nord
e 12°30' e 12°53' longitudine est), a sudest di Pantelleria, fanno parte della
piattaforma del continente africano dal quale sono meno distanti rispetto alla
Sicilia.
Lampedusa, con una superficie di 20,2 Kmq è la più estesa del gruppo. Si
presenta come un tavolato costituito di calcari bianchi stratificati d'origine
miocenica, degradante dalla massima quota di 133 m s.l.m.e da nordovest verso
sudest. Nel periodo pontico-pliocenico era collegata al nord Africa (Catalano et
al., 1995) dal quale è separata da fondali di appena l 00 m mentre quelli frapposti
fra essa e la Sicilia raggiungono la profondità di 1600 m. Relativamente alla
presenza umana, nell'isola sono stati rinvenuti resti dell'età del bronzo e di
costruzioni megalitiche. Rimasta a lungo deserta, fu ripopolata nel secolo scorso.
Nel1828 gli abitanti erano 24.
Linosa, di natura vulcanica, ha una superficie di 5,43 Kmq con un paesaggio
peculiare per la presenza di numerosi edifici vulcanici originatisi in diversi periodi
geologici. I rilievi più alti sono Monte Vulcano (m 195 s.l.m.) e Montagna Rossa
(m 187 s.l.m.) formatisi in seguito ad attività eruttiva recente (Segre, 1961;
Grasso et al., 1991). Linosa fu abitata in epoca romana e araba. Rimasta deserta
fino al1845 (Di Martino, 1960), oggi conta 450 abitanti.
Lampione è la più piccola delle tre isole (Kmq 0,03), è piatta e presenta la
stessa natura calcarea di Lampedusa. Da sempre disabitata, è visitata solo
occasionalmente.
Il clima delle Pelagie si ascrive al tipo xeromediterraneo con accentuate
differenze tra Lampedusa e Linosa. Quest'ultima presenta, infatti, una maggiore
piovosità annuale, concentrata tra ottobre e febbraio, oscillante tra 171 e 787 mm,
mentre quella di Lampedusa è compresa tra 120 e 579 mm. Inoltre, Linosa è
caratterizzata una maggiore oscillazione termica, forse dovuta alla posizione più
centrale nel Canale di Sicilia, alla presenza del rilievo e al cromatismo delle rocce.
I venti spirano quasi costantemente e nell'isola di Lampedusa prevalgono quelli
da sud-sudest.
Relativamente alla flora, i più a11tichi contributi risalgono a Gussone (1839), che
fu il primo a visitare le tre isole, seguito poco dopo da Calcara (1847) e poi da
Lojacono Pojero (1884-1885), Ross (1884) e Somrnier (1906-1908; 1907a) che
fornisce una prima descrizione della flora delle tre isole. Successivamente Di Martino
(1960) produce un aggiornamento completo che mostra come a distanza di mezzo
secolo la flora dell'arcipelago non abbia subito sostanziali modifiche. I successivi
50