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fascia non superiore ai 600 m di quota e ampia fino a un massimo di 2 km dalla
linea di costa. T aie scelta è stata dettata dalla necessità di includere all'interno
dell' area di studio i taxa la cui distribuzione lungo la fascia costiera è direttamente
o indirettamente influenzata dall'azione del mare. Questa definizione permette
di inglobare nello spazio considerato importanti biotopi quali "promontori" e

"capi" oltre ai sistemi palustri e lacustrì costieri. Questi ultimi, sottoposti a
sistematiche opere di bonifica e di canalizzazione- particolarmente nella prima
metà del XX secolo sono concentrati nel versante occidentale, nel tratto di costa
compreso fra Trapani e Mazara del Vallo, e in quello meridionale-orientale
compreso tra Catania, Capo Passero e Gela.

   Infine, si è convenuto di includere nella fascia considerata, i territori interi
delle piccole isole circumsiciliane, prescindendo dai limiti altimetrici e dalla
distanza dalla linea di costa, in quanto è stato ritenuto che la presenza in esse di
qualsiasi espressione biologica- considerata la limitata estensione di ognuna-
sia comunque influenzata dall'azione del mare.

RJSULTATI

   Come risulta dalla Tab. I la componente vascolare data come presente
nell'ambiente costiero siciliano consta di 394 taxa specifici e infraspecifici,
afferenti a 211 generi a loro volta riferiti a 71 famiglie; di essi ben 180 risultano
essere endemici. I quadranti col maggior numero di taxa di rilevante interesse
biogeografico coincidono con le piccole isole, le quali grazie alla loro condizione
di "insularità ospitano un elevato numero di taxa esclusivi e con i tratti costieri
sui quali il peso della pressione antropica è stato più lieve o per motivi legati alle
morfologie estremamente accidentate o alla presenza di sistemi dunali associati
ad ambienti umidi non bonificati, in passato centri di irradiazione di pericolose
zoonosi quali la malaria.

   Queste aree a elevata biodiversità risultano oggi sottoposte a tutela grazie
all'istituzione di riserve naturali per cui i pericoli di possibile degrado si limitano
soltanto agli incendi e al sempre maggiore numero di visitatori, che attratti
dall'elevato grado di naturalità, potrebbero interferire con l'estrema sensibilità
dell'ecosistema costiero.

   Relativamente alla componente briofitica di cui alla T ab. Il, i raxa di interesse
fitogeografico sono 121. Si tratta di 28 epatiche, ripartite in 14 generi di 12 famiglie,
e 93 muschi, appartenenti a 53 generi di 24 famiglie. Come si evince dal tabulato,
3 taxa sono endemici, 24 sono inclusi nella lista rossa delle briofite d'Europa
(ECCB, 1995) e 48 in quelle d'Italia (Cortini e Aleffì, 1992; Aleffì e Schumacker,
1995). Dei tre taxa endemici due sono presenti esclusivamente nelle piccole isole
vicine alla Sicilia: Rhynchostegium strongylense e Thanmob1yum cossyreme. Il primo
è conosciuto soltanto nelle isole di Stromboli e Pantelleria, il secondo nelle isole

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