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di Pantelleria, Ustica e Malta. Inoltre viene considerato endemico dell'Europa e

del Mediterraneo anche il Ptycbomitrium nigrescens, muschio presente in rarissime

stazioni in Francia, Portogallo, Sicilia e nelle isole Canarie e Azzorre.
   Questi, come anche la maggior parte dei taxa di interesse fitogeografico

elencati, oltre a essere rari, risultano particolarmente vulnerabili nelle località di
rinvenimento, perché la loro presenza è legata a particolari microstazioni e sono
spesso rappresentati da popolazioni di dimensioni ridotte.

   La maggior parte dei taxa considerati appartiene ai corotipi submediterraneo,
oceanico-mediterraneo e temperato; inoltre discretamente rappresentati sono i
corotipi mediterraneo e suboceanico. Da sottolineare è anche la presenza di alcuni
taxa subtropicali e boreali. Questi ultimi e alcuni taxa montani, nell'ambito dei
differenti elementi corologici, sono rappresentati per lo più da popolazioni
localizzate nelle stazioni sommitali delle isole minori o sui versanti freschi dei
sistemi montuosi della Sicilia prossimi al mare; la loro presenza sulle coste
mediterranee, pertanto, è da considerarsi del tutto eccezionale.

   Le entità complessivamente censite risultano più o meno strettamente
connesse all'ambiente costiero, in quanto sono stati presi in considerazione non
solo i taxa di rilevante interesse biogeografico che ricadono sui litorali sia sabbiosi
che rocciosi, ma sono state altresì considerati gli habitat sublitoranei, nei quali
trovano le condizioni ideali di sviluppo i sempre più rari e frammentari aspetti
di macchia mediterranea, o anche formazioni secondarie quali garighe e praterie,
così come i tratti terminali dei corsi d'acqua (fiumare, fiumi, torrenti) o, come
già ricordato, gli ambienti palustri costieri. A causa del pesante rimaneggiamento
subito da questi ambienti, attraverso la canalizzazione dei corsi d'acqua, la
bonifica degli ambienti palustri e la conseguente urbanizzazione, molte di queste
specie vanno oggi considerate "a rischio". Per tale motivo si è ritenuto di integrare
i dati floristici con le indicazioni dello "starus" proposte dall'I.U.C.N. e
dall'E.C.C.B. la cui valutazione è legata alle caratteristiche dinamiche e alla
composizione quantitativa delle popolazioni di ogni singolo taxon.

   Relativamente all'aspetto distributivo, i dati per singolo taxon, sono evidenziati
nei tabulati; cartine distributive inerenti alcuni casi, vengono presentate nelle
figg. 1-6.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

   La costa siciliana, nonostante la sistematica opera di aggressione e distruzione
degli ultimi decenni, conserva•ancora spiccati caratteri di naruralità, come
dimostra l'elevato numero di entità esclusive, rare e/o di rilevante interesse
biogeografico presenti in alcuni quadranti.

   Numerose sono, infatti, le entità che trovano esclusiva localizzazione lungo le
coste, ed è confortante rilevare come i biotopi di maggiore valore naruralistico
siano sottoposti a vincoli conservativi, che garantiscono le indispensabili

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