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di Assicurazioni Marittime, costruì uno stabilimento vinicolo a
Marsala ed in breve tempo conquistò i mercati nazionali e
internazionali. Si interessò anche della estrazione e del commercio
dello zolfo, nel 1839 gestiva già 26 zolfare e la commercializzazione
dei suoi derivati. A Palermo e poi a Marsala istituì anche stabilimenti
per l’industria tessile, la Filanda Florio a Marsala aveva in funzione
3272 fusi.
Vincenzo Florio è giustamente considerato il creatore
dell’industria metalmeccanica a Palermo, grazie all’attività della
Fonderia Oretea. Seguì l’attività armatoriale con la Società
Armatrice (I. e V. Florio) che era l’unica in Sicilia a disporre nel 1856
di bastimenti a vapore. Con l’occasione ottenne l’appalto per il
servizio postale tra Napoli e la Sicilia e diede vita ad una nuova
Società la “Piroscafi postali di Ignazio e Vincenzo Florio e C.”.
Vincenzo si dedicò anche ad attività pubbliche; dal 1834 al 1859
fece parte del Consiglio della Camera di Commercio di Palermo. Nel
1848 fece parte della Guardia Nazionale e del Senato Cittadino e
divenne vicepresidente della Camera di Commercio. Nel 1850 fu
nominato “Governatore Negoziante” del Banco regio dei Reali
Domini al di là del Faro. Nel 1861 la Banca Nazionale aprì una filiale a
Palermo e Vincenzo Florio acquistò un buon numero di azioni che
gli valsero la nomina alla Presidenza del Consiglio di
Amministrazione della filiale di Palermo e poi l’ingresso nel Consiglio
Superiore della stessa Banca, cioè nell’organo decisionale a livello
nazionale della più importante Banca Italiana (1866). Nel 1863 era già
Presidente della Camera di Commercio e dal 1864 è Senatore del
Regno d’Italia.
Alla morte di Vincenzo 1868, il patrimonio venne valutato oltre
12.000.000 di lire (50 miliardi circa del 1988). I 4/6 del patrimonio
andarono al figlio Ignazio (1838-1891) e i 2/6 alle due figlie, Angelina
sposata De Pace e Giuseppina sposata Francois Merle (mercante
francese).
Florio Ignazio senior, si impegnò a consolidare e a sviluppare al
massimo alcune attività ereditate. In primo luogo quella armatoriale
ed a rivitalizzare quella tessile e l’industria del pesce conservato. La