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potere impiantare nell’isola  due tonnare (S.Leonardo e  S.Nicolò). Il
            più valido esponente degli Aragona in Sicilia fu Federico II° (1295-

            1337). Tutti i diritti sull’isola furono confiscati nel 1397, prima perché
            inclusa nel Demanio della Regia Curia e poi perché passò sotto la
            signoria di Aloisio de Carissimo di Trapani.


                   Dopo gli Aragonesi dal 1416 la Sicilia cominciò ad essere
            governata dai vicerè spagnoli, i quali si resero colpevoli di

            nefandezze varie, patiboli, prigionie, ruberie ecc.. In questo periodo
            le isole Egadi furono punto di approdo di corsari, Turchi, base

            strategica di rifornimento, (ad esempio dei Crociati), con continue
            incursioni drammatiche dei Musulmani che facevano razzia di

            uomini e li vendevano nei mercati d’oriente e Algeri, come schiavi.

                   Tra i  corsari, famosi, Khayr ad-Din, sconfitto  nel 1536  da

            Andrea Doria, e Dragut. Durante questo periodo furono rifatti a
            nuovo il Castello di S.Caterina e di S.Giacomo, come  punti di

            avvistamento. Nel 1516 Ugone di Moncada, gia vicerè di Sicilia,
            combattè contro la flotta Turca e poi sorpreso da una forte
            tempesta si rifugiò con più di  10000 uomini  a Favignana

            saccheggiando e mettendo a ferro e fuoco l’isola.

                   Nel 1590 le Egadi venivano assegnati da Filippo II° ai  baroni

            Filingeri, poi passarono nelle mani di Giacomo Brignani, genovese
            ed infine la Regia Corte sotto il governo di Filippo IV° le vendette l’11

            aprile 1640, con le tonnare e il mare dei Porcelli per il prezzo di
            500.000 scudi a Camillo Pallavicino di Genova e Rusconi di Bologna,
            banchieri, a saldo di un debito con essi contratto qualche anno

            prima. Il 22 marzo 1651 le Egadi per privilegio di Filippo IV° furono
            erette a Contea. In seguito  la casa regnante,  rifacendo nel 1688 il

            contratto di vendita, si riservò ogni diritto sulle isole, obbligando i
            Pallavicino a non fare concessioni enfiteutiche di terreni senza
            l’approvazione della Regia Corte.


            Il primo vigneto nell’isola di Levanzo fu realizzato dai Pallavicino.


                   Dietro pressioni del Re,  in  Favignana  fu  costruita la nuova
            Chiesa parrocchiale (della Immacolata Concezione di Maria Vergine)

            ad opera dei Pallavicino e ultimata nel 1764, attuale madrice.
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