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Documento Progettuale Definitivo Progetto Integrato Territoriale ”Isole Minori”
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                 per utilizzarle in agricoltura), un sistema funzionale di smaltimento dei rifiuti in grado magari di
                 recuperare energia per la dissalazione…




          Questi tre fattori, attorno a cui è stato concepito il Pit, necessitano di una strategia che miri ad
          armonizzare tutte le azioni che concorrono allo sviluppo e alla  valorizzazione delle isole minori siciliane.
          Un sistema a rete va sostenuto da efficaci azioni di marketing territoriale che possano fare perno sul
          territorio e il suo sviluppo locale quale  forti attrattori per i segmenti di turismo che si deciderà di
          incrementare (turismo scientifico, turismo culturale, pesca turismo………….). Un marketing strategico
          che, a partire dal riconoscimento della specifica identità, conduca alla definizione di strategie di gruppo.


          La valorizzazione delle “risorse naturali” e delle “risorse culturali” richiede in questa nuova prospettiva
          che il patrimonio culturale e ambientale non venga considerato come un mero ambito di intervento
          infrastrutturale, ma che partecipi  invece a una vasta area di attività produttive e di servizio.

          Le politiche di tutela e valorizzazione delle risorse culturali possono infatti tradursi  –  oltrechè in
          strumento per l’attrazione di consumi turistici - in occasioni di sviluppo di nuove attività produttive, del
          sistema commerciale, di qualificazione e di rivitalizzazione del territorio, di diffusione di tecniche, di
          competenze e di specializzazioni, di creazione di nuova  più qualificata occupazione.


          Gli interventi proposti per il “Parco” (inteso secondo il concetto di zonizzazione funzionale introdotto in
          Francia già dal 1960 cioè una suddivisione per aree aventi ciascuna una propria funzione specifica e
          legata alla fruizione in chiave economica dell’area territoriale in questione), devono pertanto uscire  dalla
          logica economica settoriale, tipica di un concetto di sviluppo ormai superato, per essere inseriti in una
          logica territoriale, dove il valore del territorio è dato dal complesso delle risorse (culturali, naturalistiche,
          ecc.), viste come elemento per produrre reddito mantenendo intatta o migliorando la qualità della vita.

          A partire dalla segmentazione del mercato turistico, in particolare, è possibile caratterizzare l’offerta di un
          territorio, individuando i prodotti a maggiore potenziale di sviluppo.

          In questa visione in cui il territorio ricopre un ruolo da protagonista nello sviluppo e le sue risorse
          divengono attrattori per i flussi esterni, è necessario che tutti gli attori interessati siano preparati ad
          “accogliere” questi flussi. Risulta pertanto evidente come, al fine di trasformare una località in meta
          turistica, sia necessario strutturarne gli elementi di attrazione in un Sistema di Offerta Turistica che integri
          risorse (naturali, culturali, artificiali), ospitalità (capacità ricettiva, ristorazione), trasporti, informazioni e
          tutti gli altri servizi pubblici e privati (sicurezza, assistenza sanitaria) direttamente e indirettamente
          finalizzati al soddisfacimento dei bisogni dei visitatori. Ciò non significa solamente un eventuale
          “restyling” per rendere attrattivo lo spazio esteriore, ma soprattutto un miglioramento dei servizi materiali
          e immateriali destinati sia ai cittadini che ai visitatori stessi. Per fare questo è necessario quindi che gli
          attori politici e sociali assumano un ruolo forte nel perseguimento delle strategie di  sviluppo, affinché
          l’approccio sia condiviso e appoggiato prima di tutto a livello istituzionale.

          Gli strumenti atti a sostenere questo tipo di approccio territoriale basato sulla valorizzazione del territorio,
          devono tenere conto principalmente di due fattori:
             -  le risorse locali (ambiente, cultura/e, lavoro, imprenditoria, risorse umane e materiali) e la loro
                 utilizzazione
             -  l’esistenza e la capacità di sviluppare interdipendenze produttive tra i territori e la possibilità di
                 nuovi strumenti per svilupparle.



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