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etnobotanica Le piante nelle tradizioni popolari della Sicilia

▲  ai decotti di Hypochaeris radicata (al       implexa subsp. implexa) (14) o foglie     le foglie di Dittrichia viscosa si pon-
   mattino a digiuno), Brassica fruticulosa     di olivo selvatico (26), si ponevano      gono su ferite (10,16,32) ed ematomi
   subsp. fruticulosa (32), Juncus acutus       sui denti foglie lesse di mirto (16) o    (16); i frutti in polvere sono vulnerari
   subsp. acutus (fiori) considerato ottimo     Plumbago europaea (32,33), le ultime      (21), come le foglie di acanto (45) e
   (3), Asparagus acutifolius e A. albus        potenzialmente vescicanti (63). Pedi-     di Anagyris foetida (32). Hanno usi
   (giovani getti) (13), e a quello di foglie   luvi analgesici erano fatti con decotti   peculiari: alle Egadi Ballota hispa-
   di noce e pesco (36).                        di foglie di spina santa (Lycium euro-    nica, decotto per rimuovere la crosta
                                                paeum) (26). Si beveva come sedativo      lattea; Calicotome spinosa, foglie sbol-
   AFFEZIONI DELLE ARTICOLAZIONI                l’infuso di radici tritate di valeria-    lentate in aceto su ascessi e Typha
   La tradizione siciliana conosce, rispet-     na rossa, un cucchiaio dopo i pasti       (T. angustifolia, T. latifolia), infiore-
   to a regioni a clima freddo, un basso        (6,32).                                   scenza emostatica(14); a Pantelleria
   numero di pratiche relative a questo         AFFEZIONI DELLA PELLE                     Daphne gnidium, la corteccia pesta
   settore: macerato di origano in olio         Pitrè ricorda che le punture di ortiche   dei rami è cicatrizzante (35); sull’Etna
   d’oliva in caso di dolori muscolari e        erano alleviate strofinando foglie di     Linaria reflexa per ustioni, foruncoli
   artrosi (14) e di parti aeree lesse di Mar-  malva e ripetendo lo scongiuro: “Trasi    e ferite (32); Plantago serraria, foglie
   rubium vulgare su articolazioni dolenti      marva e nesci ardica!” (entri malva ed    in olio d’oliva su piaghe (6); Asphode-
   (9); applicazione in caso di dolori reu-     esca ortica). Per le ferite era famoso    lus ramosus, il decotto di tuberi cura
   matici (9) e artrosi (6) di “erba rassud-    “lu ‘nguentu di nipitedda” composto       scottature (45). Per infiammazioni da
   da” (Hyoscyamus albus) fresca e pestata      da miele bollito con foglie di nepitel-   punture di insetti: succo o strofinazio-
   (joscina); uso interno di decotti di foglie  la (Calamintha nepeta); erano anche       ni di foglie di Plantago serraria (6) e
   di orniello (32,59).                         applicate foglie di lentisco (Mazara) o   di Echium vulgare subsp. pustulatum
                                                succo di agave. I paterecci maturava-     (32). La polvere di foglie di mirto si
   AFFEZIONI DEL SISTEMA NERVOSO E              no con bulbi di giglio bianco. In caso    pone sulle pelli arrossate dei bambini
                                                di orticaria il sangue era “rinfresca-    (16); la membrana dei nodi di canne
   DEGLI ORGANI DI SENSO                        to” con decotto di malva, “cardedda”      (gen. Arundo) ha uso emostatico/cica-
                                                (Sonchus asper), acqua di mandorle        trizzante (13,30). Sarebbero utili alla
   Antico è l’uso della linfa della vite        dolci o “cabbasini” (Cyperus esculen-     psoriasi: Artemisia arborescens, “erva
   tagliata, da conservare in una boccetta      tus). I geloni erano curati con foglie    bianca”, Verbascum sinuatum, “bar-
   per gli occhi arrossati (1). In caso di      di sorbo domestico o lisciva di cenere    bazzu”, Rhagadiolus stellatus, “erva
   carie dentaria, sono stati descritti più     di ginestra comune (1). Un tipico         stidda”, Parietaria officinalis, “erba di
   di un secolo fa: suffumigi con decotto       uso siciliano è quello della “erva i      vientu”, Dittrichia viscosa, con acanto,
   di giusquiamo, introduzione nel dente        muntagna” (Sideritis italica): le foglie  agave, cocomero asinino e verbena. Il
   cariato di gomma di olivo o gocce di         sono portate in tasca dai pastori delle   decotto di tali specie (colte a primave-
   linfa di tasso barbasso, sciacqui con        Madonie per averle sempre disponibi-      ra, pestate, immerse in acqua e vino)
   iperico, applicazioni di ruta (1). Come      li come emostatiche (16, 21). Anche       è ridotto a metà con l’ebollizione, fatto
   analgesico per odontalgie si fumavano                                                  riposare 12 ore, strofinato sulla pelle
   fiori di origano (26), si facevano sciac-                                              2-3 volte al giorno per 3-6 mesi (17).
   qui con decotti di caprifoglio (Lonicera                                               La “pilusedda” (Kichxia spuria) posta
                                                                                          nelle scarpe è anti-sudorifera e cura
   Usi religiosi e rituali                                                                piccole piaghe (26).
                                                                                          USI ANTIPARASSITARI E VARI
   Iprimi sono spesso legati a feste            canina (“sacchitieddu”) in tisana è       I fiori di oleandro, sparsi a terra, si
     calendariali: per esempio i rami           avvalorata dal nome (kyon = cane;         ritengono repellenti per scarafaggi (9);
   in frutto di corbezzolo sono appesi          rodon = rosa) attribuito dai greci che    l’infuso di foglie dell’arbusto era appli-
   nelle case a Natale a fini ornamen-          li stimavano utili per curare gli effet-  cato contro la scabbia (32). Per allon-
   tali e augurali (16); l’asparago è           ti del morso di cani rabbiosi (48).       tanare i topi dai casolari si pongono a
   usato come addobbo per il presepe            Secondo una terapia magica dell’ernia     terra bulbi di scilla (6), che sono anche
   o per incorniciare il quadro della           si tagliava il fusto di un giovane olmo   potenti ratticidi (9,33) e repellenti di
   Sacra Famiglia (28). La letteratura          longitudinalmente e si faceva passare     parassiti di fagioli (10). Con l’unguento
   etnobotanica siciliana è ricchissima         per 3 volte il giovane paziente, reci-    di squame di bulbo di scilla in olio
   di rituali (1,47 ecc). A Pantelleria il      tando una preghiera; la cura riusciva,    d’oliva e zolfo, o di succo di limone,
   rosmarino era bruciato per allontanare       secondo la “magia simpatica”, se          olio e zolfo, si curava la scabbia (3). In
   gli spiriti maligni (35,37); la ruta e       in un anno la fenditura dell’albero       tempo di guerra i giovani getti di gine-
   il marrubio curavano lo “scantu”, una        si rimarginava bene (49). Per fare        stra (Spartium junceum) pesti applicati
   forte emozione in rapporto a persone         scongiuri verso sciatica, fuoco di S.     in loco allontanavano pulci e pidocchi
   e fatti avvertiti come pericolosi e che      Antonio, ferite, verminosi, si recita     “con sicuro successo” (10).
   potevano causare malattie (37). Sui          una formula (“pircantata”) e si usano
   Monti Iblei l’antico uso anti-rabbico        7 erbe medicinali, 7 legni, 7 oggetti       Tra gli antimalarici si citano i decotti
   dei cinorrodi (falsi frutti) di Rosa         di ferro (46).                            di assenzio (1) e di radice di cappero
                                                                                          (30) e l’infuso di verbena (36). La cor-
                                                                                          teccia di orniello si usava per decotti
                                                                                          febbrifughi (32,45).

   50 ERBORISTERIA DOMANI Gennaio 2009
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