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Il trasporto dei visitatori dei reclusi nello stabilimento della
“Colombaia”, viene attualmente effettuato con una barca a remi non
autorizzata al trasporto di persone. Poiché tale attività rientra ora nei
compiti del nuovo Gruppo Battellieri, i componenti del quale, tra l’altro,
oltre a possedere i requisiti morali e fisici richiesti dall’art.216 del
Regolamento al Codice della Navigazione, danno maggiore garanzia per
quanto concerne la sicurezza dei trasportati, ad essi spetta lo svolgimento
di tale servizio.

  Il Gruppo in questione, tra l’altro, svolge il servizio con barche a motore
che, per essere adibite al trasporto di persone, devono corrispondere a
determinati requisiti di navigabilità e sono sottoposte ad una particolare
sorveglianza da parte di questa Capitaneria.

  Tale servizio potrà essere svolto, naturalmente, con le modalità e cautele
che codesta Direzione riterrà opportuno mettere in atto e che si prega
voler far conoscere».

  Il Direttore delle Carceri di San Francesco e della Colombaia, dott.
Salvatore Damiani, rispose con calma alla lettera della Capitaneria di Porto,
infatti il 27 settembre del 1960, ben tre mesi dopo, forse passati a riflettere
sulla bontà della proposta: «il servizio trasporto di persone e di cose è da
molti anni effettuato dai sig. Peduzzi Francesco e Incandela Giovanni e
non vi è alcun dubbio che detti individui sono abbastanza periti nello
svolgere tali mansioni, giacchè hanno effettuato il servizio anche con il
mare cattivo senza dare luogo al minimo inconveniente.

  Per detto servizio occorrono non soltanto elementi pratici e validi, ma
necessitano pure persone della massima fiducia tenuto conto che costoro
devono stare a contatto con i detenuti e le loro famiglia.
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