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Medie Imprese per lo smaltimento dei materiali di discarica (scarti e sfridi di lavorazione).                                                                   CONCLUSIONI
Analogamente le politiche di valorizzazione e progettazione paesaggistica contenute nel PPR
sono state incentivate tramite specifici strumenti di finanziamento che hanno interessato sia la
realizzazione degli interventi sia la progettazione degli stessi e la divulgazione dei risultati.
Dal quadro sopra delineato emerge la presenza di politiche e di strumenti orientati al
raggiungimento degli obiettivi di reinterpretazione dei paesaggi di cava, le criticità riscontrate
sono da ricondursi ad una pianificazione frammentata o ancora in itinere, alla mancata vigenza
del Piano Regionale delle Attività Estrattive e al limitato adeguamento degli strumenti urbanistici
alla pianificazione paesaggistica regionale.

Politiche e strumenti

L’analisi di contesto effettuata ha messo in luce il livello di incisività delle politiche e degli
strumenti in essere in relazione all’attivazione dei processi di recupero e di valorizzazione delle
cave (storiche e recenti). Le esperienze di riqualificazione d’uso dei siti estrattivi sinora maturate
appaiono limitate rispetto alle reali possibilità offerte dalla riqualificazione di queste aree, si
ritiene pertanto opportuno incentivarne la valorizzazione funzionale finalizzata alla creazione di
nuovi spazi coerenti rispetto ai bisogni della collettività e ai contesti paesaggisti interessati. Si
rileva l’importanza di condividere ai vari livelli della pianificazione un processo metodologico che
possa risultare efficace in un sistema pianificatorio che ha mostrato negli anni di avere poco
spazio nei confronti di strumenti e di processi flessibili.

In primo luogo emerge la necessità di incentivare il patrimonio di conoscenze con particolare
riferimento alle cave storiche e alle relazioni tra i siti di cava e i materiali messi in opera nel
patrimonio archeologico e architettonico. Tale lavoro consente di valutare le reali possibilità
offerte da tali beni in relazione sia alla tutela sia alla valorizzazione degli stessi e del contesto
territoriale di riferimento. La costruzione di un patrimonio di conoscenze ne consente
l’implementazione ai vari livelli della pianificazione e costituisce la base per una valorizzazione
di larga scala. I siti estrattivi storici presentano numerose criticità relativamente allo stato di
conservazione, uno strumento di conoscenza può rappresentare oltre ad un imprescindibile
strumento di tutela un utile strumento di monitoraggio.
La definizione degli interventi sui siti estrattivi storici deve necessariamente confrontarsi con
l’attribuzione delle sfere di competenza in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio
culturale e ambientale. Il riconoscimento formale del sito ne decreta la tutela ma non ne
garantisce la conservazione e la valorizzazione che, come potuto evidenziare, esprime delle
potenzialità meritevoli di essere valutate.
Il modello proposto prevede un livello di conoscenza da porre in capo al livello sovralocale
regionale di concerto con il MIBAC in stretta collaborazione con gli enti territoriali provinciali e
comunali, finalizzato ad individuare i siti di cava che, in relazione alle peculiarità, necessitano di
essere tutelati come testimonianze storico, culturali, paesaggistiche e geologiche del territorio.

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