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all’interno degli strumenti di pianificazione e in particolare di pianificazione locale. Il PPR svolge                                                          CONCLUSIONI
un ruolo di particolare rilievo, rappresenta infatti lo strumento all’interno del quale è possibile
costruire delle politiche specifiche in tal senso. Il numero limitato di enti territoriali che hanno
adeguato i propri strumenti di pianificazione al PPR non consente di verificare l’efficacia di tali
strumenti rispetto al tema trattato.

Il patrimonio delle cave di matrice storica in Sardegna si presenta secondo un modello estrattivo
che caratterizza altre parti del Mediterraneo, in particolare per quanto concerne le cave
archeologiche costiere un esempio è rappresentato dalle analogie riscontrate con il modello
tunisino. I siti presenti in Sardegna sono di dimensioni ridotte rispetto alla grande area
archeologica di El Haouaria, Capo Bon (Tunisia), che si distingue sia per l’estensione sia per la
presenza contestuale di luoghi di estrazione a cielo aperto e in sotterraneo.
Le esperienze di tutela e valorizzazione delle specifiche testimonianze archeologico minerarie
sono rappresentate dalla tutela che interviene con l’istituzione del vincolo tramite specifico atto
formale; dall’esperienza del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna che
include siti estrattivi di cava di valore storico e culturale; dalle iniziative finalizzate alla istituzione
dei parchi archeologici, in particolare ispirati alle testimonianze della presenza dei Fenici lungo
le coste dell’isola. Tuttavia a fronte dell’istituzione del Parco Geominerario lo stesso non risulta
ancora essere dotato di un Piano del parco e l’attivazione della rete dei parchi archeologici
risulta ancora in fase embrionale.
Le esperienze in Sardegna mostrano che gli strumenti a cui affidare la valorizzazione di tali siti
sono in prevalenza i parchi tematici; la circoscritta estensione, la frequente vicinanza ai luoghi
della destinazione finale del prelievo, la privilegiata localizzazione in ambiti di particolare valore
paesaggistico e ambientale, suggerisce l’integrazione dei siti tramite specifici percorsi, capaci,
quando possibile, di enfatizzare il legame tra cava e costruito e di integrare le specifiche
valenze minerarie con le altre presenti nel territorio.
I paesaggi di cava storici rappresentano occasioni di valorizzazione culturale e paesaggistica,
tuttavia non appare di secondaria importanza l’aspetto strettamente produttivo, le cave
rappresentano il negativo dei paesaggi costruiti. I Piani delle attività estrattive affrontano con
sempre maggiore attenzione e dettaglio lo studio dei materiali storici e tradizionali e delle
relazioni tra gli originari siti di estrazione e la messa in opera finale. Tale studio oltre ad avere
un valore di elevato significato scientifico rappresenta una occasione per individuare il legame
tra cava e costruito, per implementare la conoscenza contestuale sia delle cave sia dei
materiali. Tale aspetto inoltre rappresenta il presupposto per garantire la possibilità di disporre
del materiale da destinare sia agli interventi concernenti il patrimonio storico sia alle prove di
laboratorio in relazione agli interventi conservativi da attuarsi in particolare sul materiale lapideo
in opera.
Il problema della valorizzazione dei materiali storici è in alcuni casi legato alla impossibilità di
riattivare il ciclo produttivo, se non entro limitate quantità. Si contrappongono due aspetti: da un

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