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SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA  54

concordanti. La corretta definizione delle unità sismiche richiede quindi la individuazione delle
terminazioni laterali delle riflessioni, che permette di riconoscere le superfici che demarcano i
limiti delle unita' sismiche. L'individuazione delle singole unità sismiche è seguita dalla
ricostruzione della loro geometria tridimensionale e delle superfici che le delimitano tramite la
correlazione fra i vari profili. La successiva analisi della geometria delle riflessioni e delle facies
sismiche, sulla base della continuità e dell'ampiezza delle riflessioni, all'interno delle varie unità
sismo-stratigrafiche permette di ricostruirne la storia deposizionale e di ottenere una stratigrafia
relativa fra le varie unità che vengono anche caratterizzate come unità deposizionali.
Le unità deposizionali riconosciute tramite l'analisi dei profili sismici vengono poi caratterizzate
in senso lito e crono-stratigrafico attraverso il loro campionamento diretto nei casi in cui affiorano
sul fondo marino oppure attraverso le correlazioni con le stratigrafie di pozzo, qualora queste
siano disponibili. Il quadro cronostratigrafico ricostruito consente anche di dare un’età alle
strutture deformative riconosciute.

4.4. - CONTENUTI DELLA CARTA

4.4.1. - Carta geologica principale

     Da quanto esposto in precedenza risulta che una superficie riconoscibile generalmente in
tutti i diversi settori dei mari italiani è quella che coincide con il limite M essiniano-Pliocene. Il
passaggio alla successione pliocenica è marcato dall'evento M essiniano che è caratterizzato da un
abbassamento del livello del mare relativo e da condizioni iper-saline alla scala dell'intero
M editerraneo. Gli effetti sedimentari di questo evento, erosione subaerea e deposizione di
sedimenti evaporitici, danno origine ad una superficie particolarmente ben identificabile sui profili
sismici. Essa è stata individuata, studiata e correlata nella quasi totalità delle aree marine italiane.
Tramite questi studi precedenti, sintetizzati nel paragrafo 4.1. è possibile identificare l'orizzonte
anche in aree dove sono assenti pozzi per l'esplorazione che lo raggiungono.
Questo fattore fa della base della successione pliocenica l'orizzonte di riferimento più adatto per
gli scopi della carta principale. Si propone quindi che i caratteri strutturali e morfologici da
rappresentare abbiano come riferimento temporale relativo questo orizzonte.
La rappresentazione cartografica della carta principale del sottofondo marino sarà effettuata alla
scala 1 : 250.000.
Nella carta principale verranno sintetizzate le seguenti informazioni:

B a t i m e t r i a - Nella carta principale saranno indicate le isobate in metri seguendo i criteri
stabiliti nella parte tecnica.

I n f o r m a z i o n i l i t o-s t r a t i g r a f i c h e d i r e t t e - In certi casi sarà possibile avere
informazioni dirette su rocce e sedimenti del fondo e del sottofondo.
Queste informazioni derivano dalle seguenti fonti:
Pozzi per l'esplorazione petrolifera :

         Sarà indicata l'ubicazione ed il nome dei pozzi per l'esplorazione petrolifera disponibili
nella zona di rilevamento, la massima profondità in metri, e l'intervallo stratigrafico raggiunto
utilizzando le abbreviazioni definite nella scale di VAN EYSINGA (1978) e HARLAND et alii
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