Page 743 - D-Girolamo_Matranga
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PAR TE TERZA 5.27
i ). T !
MODESTIA
MAGN ANIM A.,
N luogo eminente la Modeſtia ſpiccaua, con ſereno
I volto,rubatone l'azzurrino dal Cielo, e dal Mar tran ,
tran
quillo.Teſsute violeombreggiauanlela capellatura ,ço
me nelle pitture gli ſcuri fogliono i colori. Conuenne
allºhumile Fiore ,primo riſo della Stagione benigna,
Prima omnium ,ver vuntiantium Viola,parto dibaſsa, e ſoli. Plin.l.21.c.31.
Plut.in Mario .
tariaPianta, la Ghirlanda comporre,Coronide,Koparis Co
ronis, appellata daGreci,Nomeſignificante le ſublimi
altezze.Impercioche', la ſuauiſſima fraganza , valeuole
ad alleggiare legrauezze catarroſe'del Capo,ſmoderata
mente humido,dette Caribaria:Kepalapten Grauedines, tutti Idem in Symp.
gli odori dc Competitori,temperá, ammenda,e vince.
La Modeſtia è quella virtù ,che cercando il mezzo,
gli ſtremni abborre . E la Cetra accordata allo ſteſso tono
della Temperanza , diquattro corde armata; ſtrumento 1.2
non dozzenale nelle mani di vno-Apolline.E ſono l'Hu- Arift.1.2.Echic:
c.6 ,
miltà,che fuenta la Filautia, lo ſtudio, che acqueta il Di
fio di ſaperc, la Grauità,che dà legge a itripudianti moti
D.Th.22.4.6o.
del Corpo , e l'Eutrapclia, feftanteaffabiltà, e giouialc 2.1.& z.
Ambr.l.de Vid.
raggio, che le grinze Saturnine ſmacchia nelvolto.
Dirai: che della Magnanimità Reale la Modeftia f13
miſero, e vile ammanto, diccuole via più a Romiti , che
a Monarchi. Vaneggi di certo.. Anzi èpropria de Re, Plato l.7.deleg .
eſsendo ella Diuinoornamento. Dei propriam eſseDiuino
quodam Oraculo didicimus, Scriſse Platone, hunc habitum
fequi debere Hominem , ut fiatDiuinus. Che nobile Spetta
colo porge a gli occhi,vn sómo,e ſmiſurato in Grandeze
za d’Imperio vedere,reſo per la Modeftia comprenſibile ?
Summus, & extremusmagnitudine,modo, ratione medius? Arift.1.4. Ethic.
Conic non è virtù deGrandiquella, alla quale le Gran C.3.
dezze han mira? Nihilefttàm magnificum ,quodmoderatione Maxl.3.
temperari nõdefiderat?Il modoè ildiſpoſitoredell'ordine. Aug.l.1.deOrd.
Quan