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scavo  organizzate  furono  organizzate  dall’École  Française  de  Rome  e  dal

               Centre  interuniversitaire  d’histoire  et  d’archéologie  médiévales  di  Lione

               sotto  la  direzione  degli  archeologi  J.M.  Pesez  e  J.M.  Poisson.  Queste

               campagne  di  scavo,  hanno  messo  in  risalto  la  presenza  di  un  villaggio

               databile a partire almeno dall’XI secolo ed abbandonato probabilmente nel

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               corso del XII secolo sul sito del castrum di Calathamet .
                      Oltre  alla  presenza  di  équipes  francesi,  nuovi  studi  inerenti  all’età

               tardo-antica ed in parte medievale furono sviluppati da Carmela Angelo Di

               Stefano che eseguì la maggior parte degli scavi archeologici presso Marsala

               collaborando fin dai primi numeri della rivista «Sicilia Archeologica» e della

               rivista «Kokalos» inserendo di volta in volta i dati acquisiti dalle campagne

               di  scavo  nel  centro  abitato  nonché  da  alcune  ricognizioni  effettuate  nel

                                                                                     52
               trapanese ed inerenti i secoli post-antichi ed in parte medievali .
                      I  risulatati  degli  studi  effettuati  presso  alcuni  villaggi  abbandonati

               furono messi in seguito in relazione ai fenomeni storico-politici del contesto

               del  Mediterraneo  ed  in  particolare  alla  storia  del  territorio. Questo  tipo  di

               analisi  è  ben  riscontrata  nelle  prime  pubblicazioni  di  H.  Bresc,  i  quali

               uniscono alla conoscenza delle fonti scritte, la storia del territorio correlata

               da ricognizioni di superficie mirate ad una porzione paesaggistica. Notevoli,

               sono  a  nostro  avviso,  le  richieste  effettuate  dallo  studioso  ad  una

               collaborazione  tra  storici  ed  archeologi  soprattutto  per  far  luce  ad  alcuni




                      51  Le campagne di scavo hanno portato alla luce una serie di abitazioni con tetti di coppi e dotate

               forse  di  un  cortile  (secondo  la  tipologia  diffusa  nel  mondo  islamico)  situate  nella  parte  settentrionale  e
               centrale dello sperone roccioso. Nell’estremità meridionale invece, è stata rinvenuta una  cinta fortificata,
               che  adattandosi  alle  asperità  della  roccia,  racchiude  al  suo  interno  una  torre  (edificio  1),  una  chiesetta
               absidata (edificio 2), un ambiente rettangolare (edificio 3) e a sud una costruzione (edificio 4); cfr. PESEZ
               1983, pp.15-32.
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                         Sulle prime importanti scoperte marsalesi vd., DI STEFANO1973, pp.71-79; DI STEFANO 1976-77,
               pp. 761-774; DI STEFANO 1980, pp.7-20; sulla documentazione archeologica relativa al IV secolo d.C. vd.,

               DI STEFANO 1982-83, pp. 350-367; altri insediamenti si ritrovano in DI STEFANO 2002, pp.307-322.

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