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storiche.  Queste  testimonianze  valgono  come  materiale  da  cui  attingere  e

               ripartire per ulteriori ipotesi. Si ricorda, infatti, che per il periodo che va dal

               VI al XII secolo d.C., in cui conquista bizantina, araba ed infine normanna si

               alternano  nella  gestione  del  territorio,  i  dati  a  nostra  disposizione  sono

               sporadici  e  privi  di  precisione.  Un  notevole  passo  in  avanti  in  tal  senso

               potrebbe arrivare da una serie di saggi archeologici estesi nei centri urbani

               della provincia di Trapani.

                      Un  ulteriore  incremento  è  stato  fornito  da  alcune  indagini  di  tipo

               territoriale ed in parte di archeologia estensiva condotti con tipologie spesso

               differenti e che quindi a volte presentano dati discordanti fra loro soprattutto

               in riferimento alla presenza di abitati fra il V e l’VIII secolo periodo, che

               stenta a farsi riconoscere in provincia di Trapani. Ricognizioni sulla base di

               fonti scritte e toponimi sono state effettuate ultimamente presso il territorio

               di Alcamo e soprattutto nel territorio del Comune di Trapani e di Erice da

               Antonio  Filippi.  Recenti  saggi  archeologici  sono  stati  invece  effettuati

               presso la foce del fiume San Bartolomeo, (fiume che nell’antichità collegava

               l’antica città di Segesta al mare Mediterraneo), dal Dipartimento di Storie e

               Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell’Ateneo di Bologna sede

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               di Ravenna .
                      Per ultimo, si segnalano le ricognizioni di superficie (attualmente in

               fase di studio), effettuate nell’area dei monti del trapanese (che ricadono nei

               territori di Castellammare del Golfo e Buseto Palizzolo, lambendo i territori


               comunali  di  Valderice  e  Custonaci)  da  una  équipe  di  archeologi  sotto  la
               responsabilità scientifica di Jose María Martín Civantos dell’Universitad de


               Granada, che hanno potuto constatare, la presenza di vari agglomerati rurali
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               attribuibili alla fase arabo-normanna .

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                         GIORGETTI et al. 2006; GONZÁLEZ MURO 2011a, pp. 27-62; GONZÁLEZ MURO 2011b, pp. 117-
               120; GONZÁLEZ MURO 2011c, pp.127-140; DI MARTINO 2011, pp. 85-98; OROFINO 2011, pp. 17-26.
                      65  ROTOLO-MARTIN CIVANTOS 2012, pp. 413-418; ROTOLO et al. 2012, pp. 61-64.


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