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dell’entroterra; prendendo il via sempre dall’abitato di Hyccarra, giungeva

               presso  gli  abitati  di  Longarico,  Aquae  Segestane,  Ad  Oliva  ed  infine

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               Lilibeo .
                      Alle  opere  geografiche  sopraelencate,  seguono  cronologicamente    le

               Lettere di  Gregorio Magno  scritte tra il VI  ed  il  VII secolo d.C.,  le quali

               riportano notizie riguardanti le proprietà agricole della Chiesa: le massae, i

               monasteri, le chiese e gli insediamenti urbani; di primaria importanza sono

                                                                   71
               alcune notizie sul sistema fondiario dell’epoca .
                      Al  VI-VII  secolo  risale  un  breve  elenco  delle  città  siciliane  inserito

               nella  Historia Francorum di Gregorio di Tours, storico, agiografo e vescovo

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               di Tours . Sempre allo stesso arco cronologio è datata invece una lista di
               toponimi  di  città,  riportata  da  Stefano  Bizantino  (che  si  dovette  servire  di

               fonti antiche in quanto compaiono nomi di città indigene e greche scomparse

               antecedentemente  all’epoca dell’opera,  per  cui,  risulta  in  alcuni  casi, poco

               attendibile),  il  quale  fornisce,  a  volte,  alcuni  dati  utili  sulla  terminologia

               degli abitati, nonchè sul tipo di insediamento, menzionando pόlej (città) ma

               anche frόuria, ovvero castelli e descrivendo per la Sicilia occidentale ben

                                                                                                73
               otto città a cui probabilmente andrebbero sottratte Erice, Alicia e Mozia . Al

               VII secolo risale la Descriptio orbis Romani, redatta dal geografo bizantino







                      70  Itineraria Antonini Augusti et Burdigalense, (Ed. O. CUNZ), p. 13.
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                         GREGORIUS MAGNUS, Registrum Epistularum, (ed. D. NORBERG).
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                          Il testo riporta un breve elenco di città al suo tempo; vd., PACE 1935-49, IV, p.143.
                      73   STEPHANI  BYZANTII,    Ethnicorum  quae  supersunt,  (Ed.  A.  WESTERMANN,  B.G.  TEUBNERI,

               1839):  Alicia,  p.  33,  18:  `AlikÚai,  pÒlij  Sikel…aj;  Erice,  p.  24,  19-21:  ”Erux,  pÒlij  Sikel…aj,
               ¢rsenikîj, ¢pÕ ”Erukoj toà 'Afrod…thj kaˆ BØtou. tÕ šqnikÕn 'Eruk‹noj. 'Afrod…th šn `RæmV ka„
               Sikel…v;  Levanzo  p.  81,  16:  BoÚkinna;  Lilibeo,  p.  184,  25-27:  LilØbaion,  ¹  prÕj  dÚsin  ¥kra  tÁj
               Sikel…aj.  `Ekata‹oj  EùrèpV.  œsti  kaˆ  pÒlij.  kaˆ  tÕ  ™qnikÕn  Liluba‹oj  kaˆ  Liluba…thj  kaˆ
               Lilubh…j; Mothia, p. 202, 21-23:MotÚh; Segesta, p. 115, 13: 'Egšsta, Selinunte, p. 249, 17: Selinoàj;

               Trapani, p. 106, 36: Drep£nh.

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