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ecc..)  sugli  abitati  in  cui  si  soffermò  durante  il  tragitto  sulla  strada  che

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                   conduceva da Palermo a Trapani .
                          Per quanto riguarda invece le cronache normanno-sveve, che narrano

                                                                                            96
                   le vicende dell’isola al tempo in cui si formava il regno di Sicilia , ci sembra
                   opportuno  sottolineare  che  pur  costituendo  una  fonte  inestimabile  nella

                   ricostruzione  storica  del  territorio  preso  da  noi  in  considerazione,  restano

                   vaghe e non forniscono rilevanti informazioni sulla geografia amministrativa

                   della provincia.

                          Se alcune  rilevanti notizie a partire dal XII secolo si possono ricavare

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                   dal  Liber  de  regno  Sicilie  dello  pseudo-Falcando ,  il    De  rebus  gestis

                   Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius,
                   di  Malaterra  ci  fornisce  alcune  rilevanti  informazioni  sui  centri  fortificati

                   della Sicilia occidentale. Il Malaterra, in particolare, riferisce che durante la

                   conquista normanna dell’isola la provincia circostante la città di Trapani era

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                   «munitissima» da una serie di «firmissima castra» . Si tratterebbe quindi di
                   una  rete  di  borghi  incastellati  presso  le  alture  dell’entroterra  trapanese

                   riferibili al periodo musulmano.

                          Oltre  al  Diploma  della  nascente  chiesa  di  Mazara,  ci  è  pervenuto  il

                   Diploma noto come Rollum Bullarum rilasciato da Guglielmo II alla chiesa






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                            ′Ibn Ǵubayr, in Blib. ar. sic., I, pp. 164-168.
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                            FASOLI 1949, pp.13-31.
                          97  FALCANDO, Liber de regno Sicilie, (ed. G.B. SIRAGUSA 1897); Sotto questo nome compaiono

                   due opere di ambiente siciliano risalenti al XII sec. d.C.: La Historia o Liber de regno Siciliae, storia dei
                   fatti del regno di Guglielmo I d’Altavilla (1154-66) e dei primi anni del regno di suo figlio Guglielmo II
                   sotto  la  reggenza  della  madre  Margherita  Navarra  (1166-99)  e  la  Epistola  ad  Petrum  Panormitanae
                   ecclesiae thesaurarium de calamitate Siciliae; La Historia prende inizio dalla morte di Ruggero II (1154) e
                   ha  fine  con  quella  di  Stefano  di  Perche;  sull’analisi  dell’opera  cfr.  CANTARELLA  1994,  pp.240-247;
                   CANTARELLA 1993, pp.823-840.
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                            MALATERRA, De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis
                   fratris eius, III, 11, (ed. E. PONTIERI 1928), (R.I.S., V), p. 63.

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