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               di  Santa  Maria  Nova  di  Monreale  nel  maggio  del  1182 .  Si  tratta  di  un
               privilegio scritto in latino, greco ed arabo, nel quale vengono descritti tutti i

               possedimenti  e  casali  concessi  alla  diocesi,  e  i  loro  confini.  Il  privilegio

                                                                                 100
               originale edito da Salvatore Cusa alla fine dell’Ottocento , rappresenta un
               punto di partenza per le indagini archeologiche condotte sugli insediamenti

               medievali siciliani, relative al territorio della antica diocesi di Monreale i cui

               territori ricadevano in parte nell’attuale provincia di Trapani.

                      Altri toponimi e documenti relativi alle città ed ai castelli minori della

               Sicilia occidentale si ritrovano nei diplomi, lettere e rescritti di Federico II,

               riportate nella Historia diplomatica Friderici secundi, i quali, ci forniscono

                                                                                                   101
               fra l’altro, una lista dei Castra exempta della Sicilia ultra flumen Salsum .
                      Un  documento  che  riporta  invece  una  serie  di  toponimi  di  chiara

               origine araba è il privilegio datato al 1241, noto dalle imbreviature del notaio

                                          102
               palermitano  G.  Comito .    Probabilmente  si  tratta  di  un  documento  falso
               redatto subito dopo il 1241 per sancire i privilegi di Erice sul suo hinterland.

               Nel  documento  inoltre  sono  menzionati  due  altri  privilegi, rispettivamente

               emanati da Guglielmo II e da Markwald von Anweiler, che attribuivano a

               Monte  San  Giuliano  libertates  et terras sufficientes  eidem universitari.  Al

               documento si aggiunge anche una donazione da parte di Federico II di terras

               e  casalia  inabitata  in  favore  dell’universitas  ericina.  Fatto  rilevante  è  che

               gran parte dei toponimi dei casali menzionati nel documento del XIII secolo,






                      99  BIBLIOTECA CENTRALE  DELLA REGIONE SICILIANA, Tabulario di S. Maria Nuova di Monreale,

               perg. nr. Balsamo 163: 7. Pergamene latino-arabe numerate e legate tra loro, della lunghezza complessiva
               di m. 5, 195+mm. 77.
                      100  CUSA 1868-1882, pp.179-244.
                      101 “Castra exempta sunt hec: Panormum, Terminium, Calathaphim, Calatamaurum, Bellurepar,
               Licata, Belluvidere”; cfr. HUILLARD-BRÉHOLLES 1859-1861, p.414.
                      102
                         ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO, Notaio G. Comito, I stanza, vol. 846, 1445 ott. 1, cc.33r-34v.
               ed critica in MAURICI 1997 e BRESC-BRESC 1977, pp. 349-350.

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