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I.4. La ricerca: Problemi e prospettive




                          Posta  sotto  un’unica  denominazione  amministrativa  la  provincia  di

                   Trapani, unisce al giorno d’oggi, due aree geograficamente e culturalmente

                   distinte:  quella  interna,  prettamente  cerealicola  e  quella  costiera  a  cui  si

                   aggiungono le isole Egadi e Pantelleria. Queste due aree diversificate già a

                   partire  dall’età  antica  presentavano, da una  parte, insediamenti urbani non

                   lontani dalle coste o da un fiume che ad esse immetteva, mentre dall’altra,

                   centri di minori dimensioni ubicati nell’entroterra spesso nelle vicinanze di

                   elementi naturali caratteristici.

                          Per cogliere un quadro unitario della Sicilia occidentale e rapportarlo

                   al  periodo  preso  da  noi  in  esame  è  stato  obbligatorio,  fare  riferimento

                   all’assetto  territoriale  di  età  romana  e  alla  viabilità  tardo-antica  fornitaci

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                   dagli  itinerari .  L’assetto  di  età  romana  riconosceva  come  città  libere  di
                   questo  territorio  Segesta  ed  Alyciae  (poi  Salemi)  e  conferiva  a  Lilibeo

                   funzioni amministrative ed a Erice, (ridotta a città censoria) funzioni sacrali

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                   per  un  culto  alla  dea  divenuto  di  stato .  In  età  imperiale,  Lilibeo  è
                   annoverata  tra  le  maggiori  città  isolane,  mentre  sono  di  diritto  latino,

                   Segesta, Alicia, Mazara, Drepano ed Erice, nonché altri insediamenti quali

                   Cetaria (probabilmente l’attuale Scopello), mentre lungo le principali strade






                          114  Itineraria Antonini Augusti et Burdigalense, (Ed. O. CUNZ), (97, 4), p.14; per le località presenti

                   nella Tabula Peutingeriana vd., UGGERI 1968; sugli itinerari e strade, rotte, porti e scali del territorio in età
                   tatdoantica si rimanda a UGGERI 1997-98, pp.299-351.
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                              HOLM    1896-1901,  III,  pp.  153-180;  nella  prima  organizzazione  di  età  romana  della  Sicilia,
                   Segesta e Alicia figurano fra le città libere. Durtante il principato augusteo Lilibeo figura come colonia,
                   assieme  alle  più  importanti  città  dell’isola.  Plinio  conferma  l’esistenza  per  l’epoca  di  68  città  di  cui  5
                   colonie, 3 città municipio, tra cui Segesta, 46 città immuni e 13 oppida. La federazione delle 17 tributarie
                   del Tempio della dea ericina è fatta fra le città immuni e federate. vd., PLINIO, Naturalis Historiae, III, 88-

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