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preso da noi in considerazione, vi fu un ripopolamento delle alture in
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concomitanza a quei processi di “militarizzazione” dell’isola .
A partire dall’827, nella provincia di Trapani, si assiste invece ad una
serie di trasformazioni sociali e culturali: Mazara diventerà il centro
principale del territorio a sfavore di Marsala e della vicina Trapani che
assieme ad altri piccoli centri situati sulla costa Nord, quali San Vito e
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Scopello continueranno a svolgere la funzione di scali commerciali .
Durante la dominazione musulmana, come risaputo, viene stravolta la
toponomastica dei luoghi: sia molti casali che varie rocche incrementati da
borghi fortificati (riscontrati nella successiva documentazione di epoca
normanno-sveva), sono stati attribuiti genericamente al periodo arabo-
normanno, per cui, si è tentata una suddivisione degli stessi, in base alle
ceramiche «guida» rinvenute, rappresentate allo stato attuale delle
130 È opportuno ricordare che fra il 692 e il 695 era stato istituzionalizzato il Thema di Sicilia. In
particolare, il patricius aveva preso il nome di strathegόs riunendo nella sua carica le competenze
dell’autorità civile (praetor) e militare (dux). L’ordinamento tematico aveva determinato un sostanziale
decentramento amministrativo e militare; dallo strategos dipendevano i vari funzionari preposti alla
gestione vari servizi statali e al governo delle suddivisioni territoriali: il tema di Sicilia comprendeva l’isola
di Sicilia e la Calabria fino alla valle del Crati, al di là di Cosenza e di Bisignano. In pratica la Sicilia con la
Calabria alla fine del VII secolo formava un thema che a sua volta era diviso in turmae, rendendosi così un
assetto militare al governo civile provinciale e municipale in cui si accentrarono tutti i poteri dello Stato.
Questo passaggio della Sicilia a thema segna una svolta importante per l’isola e per il Mediterraneo stesso.
L’isola appariva più simile al quadro istituzionale balcanico-anatolico e gravitava più verso Costantinopoli
che a Ravenna acquisendo un ruolo fondamentale all’interno dell’impero non solo per la sua capacità
economica ma anche per la sua posizione strategica contro l’espansionismo islamico; vd., COSTANTINO
PORFIROGENITO, De thematibus, (ed. A. PERTUSI), pp.94-95; sull’istituzione del thema di Sicilia vd.,
GUILLOU-BURGARELLA 1988, pp. 317-338; COSENTINO 2008, pp.145-146; Non si dispone in Sicilia
occidentale di fonti materiali e documentarie che possano affermare l’esitenza di una rete di castelli già
durante tale epoca; sulle problematiche relative all’incastellamento in età bizantina vd., MAURICI 1992, p.
17 e pp. 20-21; UGGERI 2010, p.195; un ulteriore elenco aggiornato si ricava in SANTAGATI 2010, pp.213-
230.
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AMARI-DUFOUR 1859, pp.27-51; ASTHOR 1982, pp. 29-38; INTERNICOLA-CORSO 1993, pp.161-
187; D’ANGELO 1981, pp. 65-70; D’ANGELO 1983, pp. 81-91.
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