Page 51 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 51
una fase di crescita economica. Alcune testimonianze epigrafiche del III e
del IV sec. d.C. attestano il ruolo svolto a Lilibeo da alcuni membri della
classe senatoria, il loro patronato cittadino, le opere pubbliche da essi
145
finanziate . È a partire dal III sec. d.C., che le traformazioni politiche
imperiali fecero di Lilibeo uno scalo obbligatorio per il commercio con
l’Africa settentrionale in transito verso la capitale che a loro volta, dovettero
assicurare alla città una nuova prosperità economica. Gli scavi archeologici
hanno attestato per questo periodo, una importante ripresa dell’attività
edilizia cittadina che ha riguardato fra l’altro, la costruzione di edifici termali
146
con una ricca decorazione musiva di tipo “africheggiante” (Fig.21).
Durante questo periodo di crescita economica ed urbanistica, la città è
soggetta anche ad una intensificazione delle aree cimiteriali, che presentano
sempre più numerose sepolture cristiane, costituite da gruppi di cubicoli,
147
arcosoli e vere e proprie piccole catacombe (Fig. 19). Come è noto, per la
145 CIL VI 1717 : Fabio Titiano v(iro) c(larissimo) / correctori Flaminiae / et Piceni consulari /
Siciliae proconsuli / provinciae Asiae / iudici sacrarum cog/nitionum comiti primi / ordinis consuli
ordi/nario praef(ecto) urbis / Peregrinus / servus domino pr(a)estantissimo; vd. anche CAMERON 1993,
p.54; un cippo proveniente da Marsala loda l’evergetismo di un certo Alpewnion proveniente da Lilibeo e
che dopo il 325 divenne consularis di Sicilia; Il cippo alto cm. 160, largo 63, spesso 57 con iscrizione greca
è stato rinvenuto presso il cortile del Municipio di Marsala. L’iscrizione è stata pubblicata da G. AGOSTA in
Il Vomere (settimanale di Marsala) del 22 febbraio 1953; in seguito è stata analizzata dal Barbieri; vd.
BARBIERI 1963, p.232 seg. Su Alpinius vd. PLRE I (1971), 534 seg.
146
DI STEFANO 1980, pp. 15-16; GIGLIO 2001, pp. 74-80.
147
I principali complessi cimiteriali tardo antichi di Lilibeo sono ubicati rispettivamente e nord-est
e sud-ovest rispetto alla città antica e medievale. Si tratta di antiche necropoli di età punica e romana
repubblicana con una lunga frequentazione caratterizzata da varie tipologie di sepolture. Alcune piccole
catacombe paleocristiane sono dislocate presso le antiche vie d’accesso alla città antica come ad esempio,
l’antica via che collegava Lilibeo a Drepanum (attuale corso Gramsci). Una prima descrizione scientifica è
stata effettuata alla fine del XIX secolo dallo studioso tedesco Shubring, il quale aveva già evidenziato una
una riutilizzazione “von Byzantinern” delle necropoli. In particolar modo, lo studioso tedesco descrisse
una necropoli per le classi sociali più basse e medie sita vicino il Convento dei Cappuccini, ed un
complesso catacombale occupato verosimilmente dalla classe sociale più elevata della città ubicato in una
depressione a sud-est di fronte la città vicino il convento dei Niccolini. La prima sistematica ricognizione
51