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africane tra la fine del II inizi del III e gli inizi del IV secolo d.C., che
rappresenterebbero l’ultimo stadio di frequentazione della necropoli, in un
periodo in cui i rapporti commerciali di Lilibeo erano particolarmente intensi
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con l’Africa settentrionale .
A partire dal IV secolo d.C., all’interno del centro urbano si sono
rilevate varie aree costituite a volte anche da interi isolati, che presentavano
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stati di crollo delle abitazioni . Questa momentanea fase, è stata messa in
relazione al terremoto del 365 d.C., il quale, come documentato dalle fonti
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antiche arrecò numerosi danni alle città siceliote. Questi stati di crollo,
quindi, non sarebbero dettati da una crisi demografica ed economica della
città. Infatti, stando sempre alle indagini archeologiche, si è potuto rilevare
che sulle macerie dei vecchi edifici danneggiati sorsero nuove costruzioni
erette tramite il reimpiego di materiali preesistenti. Questa parziale
ricostruzione degli isolati cittadini è testimoniata dalla messa in opera
tramite tecniche edilizie più scadenti che farebbero ipotizzare ad una
ricostruzione degli isolati cittadini danneggiati per affrontare un periodo di
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emergenza abitativa . In queste nuove costruzioni, in cui si riscontrano
pavimenti di cotto o di semplice tessellato di pietra di Trapani, il mosaico
antico diviene assai raro e viene generalemente sostituito dall’ opus sectile,
che poteva quindi consentire l’impiego di vecchi materili di rimpiego. È
stato rilevato anche una ristrutturazione dell’impianto stradale, ripristinato,
talvolta, anche con iscrizioni, provenienti probabilmente da edifici pubblici
distrutti ed inseriti nella nuova pavimentazione stradale (Fig.20).
150 BONACASA CARRA 1993-94, pp. 1465-1467.
151 DI STEFANO 1980, p.15; in queste unità stratigrafiche sono state rinvenute monete bronzee di
Costantino I, Costantino II, e Costanzo II; vd., DI STEFANO 1982-83, p.356 nota 16.
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ZOS. IV, 59; AMM. MARCELLINO, XXVI, 10.
153 DI STEFANO 1980, pp.14-15.
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