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tradizione  storica  locale,  è  stato  recentemente  ipotizzato  che  la  chiesa

               bizantina menzionata da Pascasino si trovava presso la attuale chiesa dei SS.

               Filippo e Giacomo, a 12 km a NE da Marsala una zona territoriale più alta

                                                                                        169
               rispetto al circondario, e correlata dalle fonti, al culto dell’acqua . A nostro
               parere, insoluta rimane tutt’oggi la localizzazione della sede episcopale e di

               quella battesimale, citata dal vescovo Pascasino nell’epistola a Leone Magno

               sopra  menzionata,  ricordata  in  località  Meltinas,  di  cui  oggi  si  è  perduta

               memoria  anche  del  toponimo.  Infatti,  da  un  punto  di  vista  strettamente

               archeologico  e  topografico,  non  ci  sono  dati  che  confermerebbero  tale

               ipotesi,  fra  l’altro,  già  Lancia  di  Brolo  escluse  che  essa  potesse  essere

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               esattamente localizzata .
                      È verosimile che il territorio della diocesi paleocristiana e bizantina di

               Lilibeo corrispondesse grosso modo, all’attuale provincia di Trapani. In età

                                                                                                171
               bizantina, a Nord-Ovest doveva confinare con il vescovado di Carini , il
               cui territorio era interposto appunto fra Lilibeo e Palermo. A Sud la diocesi

               lilibetana  doveva  confinare  con  il  vescovado  di  Triokola  (oggi  l’odierna

                                                                                                 172
               Caltabellotta) la cui esistenza è attestata dalle lettere di Gregorio Magno  e


               partium fuisse errorem »; vd., PASCHASINI EPISCOPI LILYBETANI AD LEONEM PAPAM, in MIGNE, Patr. Lat., S.

               Leonis Magnis epistolae, IV, Coll. 606.
                      169   LA  VIA  COLLI  2006,  p.  38;  LINARES  1987,  p.13,  nota  13;  LIMA  1997,  p.109.  Secondo  F.P.
               Rizzo, e secondo F. Maurici, è probabile che la chiesetta fosse in Sicilia; vd. RIZZO 2002, p.51; MAURICI
               2005, p.93, nota 14.
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                         LANCIA DI BROLO 1880-1884, I, p. 293.
                      171  GREGORIUS MAGNUS, Registrum epistularum, VI, 9: Gregorius bonifatio episcopo regestano

               ubi ei carinensem ecclesiam coniungit postquam ecclesiae carinensis defuncto antistite alium ordinari nec
               loci desertio nec sinit imminutio personarum, maiori cura constringimur, ne defunctis eius sacerdotibus
               consistentes ibidem, si pastoris fuerint moderamine destituti, per inuia fidei hostis callidi rapiantur insidiis;
               XIII,  14,:  Gregorius  barbaro  episcopo  carinis  obitum  uictoris  panormitanae  ciuitatis  antistitis  directa
               relatio patefecit. Sulla sede episcopale di Carini in età bizantina vd., anche MAURICI 1994, pp.41-44; KEHR
               1975, pp. 258-59.
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                         GREGORIUS  MAGNUS,  Registrum  epistularum,  V,  12:  Gregorius  petro  episcopo  troecalitano
               quoniam  agrigentinae  ecclesiae  a  nobis  fraternitati  tuae  uisitationis  cura  commissa  est,  laboribus  tuis

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