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dalle Notiziae graecae episcopatum, fino all’XI secolo . È probabile, che il
fiume Belice, che a partire dall’XI secolo rappresenterà il confine naturale
fra la diocesi di Triokola e la nascente diocesi di Mazara, rappresentò in età
bizantina, a sua volta, il confine naturale della diocesi lilibetana con i
territori del vescovado di Triokola.
A partire dal VII secolo, i territori della diocesi lilibetana
probabilmente non compresero più come nella prima età bizantina, le antiche
città di Drepanum ed Erice, in quanto, come recentemente indicato dal
Burgarella la stessa Drepanum durante l’età bizantina divenne in seguito
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sede di vescovado , per cui, è probabile che il territorio della diocesi
lilibetana doveva spingersi verso la parte più meridionale della Sicilia
occidentale includendo a sua volta i territori di Salemi e di Castelvetrano.
Dai dati sopraelencati, possiamo ritenere che nonostante si registra per
l’epoca vandalica un’ epoca di momentanea crisi dell’abitato dettata dalle
scorrerie dei soldati di Genserico, la città continua ad avere una certa vitalità
urbanistica, amministrativa e geografica. È opportuno ricordare che già
durante il periodo eminentemente la conquista bizantina del 535 d.C.,
Lilibeo viene raffigurata come un centro fortificato per il controllo del
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territorio . La città per la sua posizione geografica, di fatto, aveva
rappresentato, durante il tardo-antico, (così come lo era stata fin dalle sue
origini) un punto strategico non solo per il controllo della parte più ad
aliquid ex ea utile prospeximus consulendum. Propterea maximiano fratri et coepiscopo nostro scripsimus
ut quartam quam eiusdem ecclesiae episcopus oportebat accipere, a die uisitationis tuae uel quousque illic
eam sollicitudinem gesseris, tibi debeat applicari; IX, 21: Gregorius urbico abbati dilectio tua praesentia
scripta suscipiens de solidis monasterii lucuscani, quos apud eam salerius notarius noster esse renuntiauit,
sine mora uel excusatione aliqua quadraginta solidos fratri nostro petro troecalitano episcopo dare
studeat.
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KEHR 1975, pp. 266-67.
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BURGARELLA 1994, pp.12-14.
175 PROCOPIO, De Bello Gothorum, I, 24, – (Ed. COMPARETTI, Vol. I, p. 24).
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