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la  causa  di  un  contenzioso  diplomatico  di  trattative  fra  Amalasunta  e

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                   l’imperatore Giustiniano .
                          La città, fu un centro religioso di primissima importanza. Se per l’età

                   vandala, l’indagine archeologica ci fornisce dati importanti per la città  che

                   attraversa  un  periodo  di  crisi  causata  probabilmente  dalle  incursioni  dei

                   Vandali,  per  l’età  bizantina  si  dispongono  alcune  unità  stratigrafiche  che

                   riguardano sepolture che hanno restituito un corredo funerario stimato fra il

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                   V e il VII secolo d.C.  (Figg. 23-24).
                          Con  la  conquista  bizantina  della  città  ed  in  seguito  della  Sicilia,  è

                   l’epistolario  di  Gregorio  Magno  che  ci  fornisce  così  come  per  gran  parte

                   delle  città  dell’isola,  i  dati  più  rilevanti  per  la  città.  Dall’analisi  dei  dati

                   raccolti, si evincerebbe che la città a partire dall’età bizantina incominci a

                   vivere un periodo di stabilità istituzionale continuando con ogni probabilità

                   ad  essere  un  centro  piuttosto  rilevante,  nonostante  la  riduzione  dell’area

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                   abitativa.  In  due  epistole   di  Papa  Gregorio  infatti  viene  ricordato  il
                   vescovo lilibetano Teodoro (593-595 d.C.) mentre sempre in un’altra lettera




                          180  PROCOPIO, De Bello Gothorum, I, 24, – (Ed. COMPARETTI, Vol. I, p. 24).
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                             Probabilmente a partire dall’età tardo-bizantina ed araba il tessuto urbano incomincia a ridursi
                   fino ad occupare in età normanna la metà dello spazio abitativo di epoca romana. Le indagini archeologiche
                   su una delle arterie principali della città antica,  hanno messo in evidenza due tombe a cassa realizzate con
                   lastre  rettangolari  di  calcarenite.  Il  corredo  della    tomba  US  10,  è  composto  da  una  brocchetta  a  corpo
                   conico,  la  cui  forma  è  assimilabile  ad  un  contenitore  proveniente  dal  corredo  di  una  delle  tombe
                   paleocristiane di Sofiana e databile al VI sec. d.C. il secondo corredo, relativo alla tomba US 25 è composto
                   da una bottiglia di vetro a  corpo globulare, fondo rientrante a profilo conico e collo cilindrico su cui si

                   imposta l'orlo, svasato. Questo contenitore si avvicina alla forma 104 b Isings, prototipo per produzioni che
                   si sviluppano dal V al VII d.C. E’ opportuno ricordare che le US 10 e 25, per tipologia e orientamento,
                   riconducono a modelli tombali già presenti nell'area dell'insula di Capo Boeo,  datati, però, al V sec. d.C, ed
                   appartenenti ad un momento di totale abbandono dell'area abitativa posta a sud del decumano. Sugli scavi
                   vd., VECCHIO 2001, pp.87-89.
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                             GREGORIUS MAGNUS, Registrum Epistularum, (Ed. D. NORBERG), III, 49: “Gregorius theodoro
                   episcopo lillibitano fraternitatis tuae grata nobis omnino sollicitudo est, quia eaquae de sacerdotum uita

                   cognoscit et perscrutari curat et inuestigata renuntiat”;  II, 43.

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