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conoscenze, dai materiali provenienti da Casale Nuovo (presso Mazara) e dal

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                   sito incastellato di Pietra del Belice .
                          Con  l’avvento  dei  Normanni,  infine,  abbiamo  potuto  segnalare  una

                   rottura con la precedente organizzazione musulmana basata principalmente

                   sulla vitalità dei casali aperti. Se a partire dal 1087, la città di Mazara, dopo

                   appena  un  decennio  della  conquista,  diviene  sede  vescovile,  altri  centri

                   ricevono  concessioni  e  privilegi  senza  però  che  avvengano  cambiamenti

                   nello stile di vita legata alla produzione e al commercio. Con i Normanni in

                                                                                                      133
                   Sicilia  occidentale  si  assiste  all’elargizione  di  vari  territori  alla  Chiesa ,
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                   all’immissione infruttuosa di Lombardi , nonché ad una persistenza della
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                   toponomastica  araba  presso  alcune  fortificazioni .  Per  questo  periodo,  si
                   segnala,  infine,  la  reazione  della  società  arabo-musulmana  (consolidata

                   rispetto ad  altre parti  dell’isola)  alla  feudalità  straniera, che  si  manifesterà


                          132   Particolare  attenzione  negli  ultimi  anni  e  stata    posta  alla  registrazione  dei  contesti  di

                   provenienza delle ceramiche, sia per quanto riguarda il tipo di insediamento (città, castello, insediamento
                   rurale aperto), sia per le associazioni tra classi ceramiche differenti; per i dati provenienti da Mazara vd.,
                   MOLINARI 1992, pp. 501-522;  nuovi dati in MOLINARI 2012,  pp. 38-39; per la ceramica rinvenuta presso
                   Pietra del Belice si rimanda a D’ANGELO 1997, pp. 451-463; D’ANGELO 2004, pp. 129-143.
                          133  I territori con i relativi abitati donati alla chiesa sono elencati nel Diploma di fondazione del
                   vescovado  di  Mazara  concesso  da  Ruggero  il  Gran  Conte  nel  1093  e  nel  Diploma  noto  come  Rollum

                   Bullarum rilasciato da Guglielmo II alla chiesa di Santa Maria Nova di Monreale nel maggio del 1182; vd.,
                   PIRRI 1732 , pp. 842-843; CUSA 1868-1882, pp.179-244.
                          134  Il feudo di Scopello viene assegnato ad immigrati lombardi che nel 1237 ottengono da Federico
                   II, per inospitabilità motivata probabilmente da contrasti con la popolazione araba insediata presso il nucleo

                   di Visicari di poter occupare la terra di Corleone, lasciando definitivamente Scopello; vd., D’ANGELO 1981,
                   p. 65.
                          135   Nelle  fonti  medievali  di  età  normanna  relative  all’attuale  territorio  della  Sicilia  occidentale

                   appaiono sei toponimi  contenenti il termine arabo qal'a (fortezza) in riferimento agli abitati fortificati di
                   Calatabarberi,   Calathaphimi,   Calatameti,   Kalathali,   Calathatubi,   Calataxibuni/Calatagabuni.
                   Quest’ultimo,  più  che  un  castello  vero  e  proprio,  era  un  insediamento  fortificato,  protetto  dalle
                   caratteristiche  di  Poggio  Fegotto.  Cfr.  PIRRI  1733,  II,  p.  843;  GUARNIERI  1889,  p.  321;  Acta  siculo-
                   aragonensia, I, 1, pp. 231-232; KOHLER 1899,  n. XXIII,  p.132;  n. LXXXI,  p.190-191; Per uno studio su
                   questi atti, cfr. BRESC- BRESC 1977, pp.358-363.



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