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le cause che implicherebbero il popolamento delle campagne, gli archeologi
che hanno condotto le ricognizioni, hanno posto l’attenzione a fattori di
ordine socio-economico protrattisi gradualmente nel corso dei secoli, quali la
formazione del latifondo, il mutamento di produzione da schiavistico a
coloniario nonché la fondazione di Costantinopoli e l’invasione da parte dei
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Vandali dell’Africa .
Per l’epoca tardo-antica (fig.7), i centri abitati della Sicilia occidentale
erano costituiti da Drepano, Selinunte, Bigini (presso Castelvetrano),
Mazara, Lilibeo-Marsala, Erice, Finestrelle (presso Gibellina) e le Egadi, a
cui si aggiungono vari piccoli centri rurali individuati negli ultimi anni dalle
ricognizioni archeologiche, in particolare, evidenziate nell’area
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dell’entroterra del trapanese .
A partire dalla dominazione bizantina, nonostante rimane ben poco
dell’assetto amministrativo, si ricavano invece alcune frammentarie notizie
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concernenti alcune chiese ed impianti monastici . Considerevoli, risultano
riferibili al periodo arabo; vd., ROTOLO 2011, pp. 545-560; MOLINARI 1992, pp. 501-522; ARDIZZONE-DI
LIBERTO-PEZZINI 1998, pp. 387-418; ARDIZZONE 2011, pp. 101-122.
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CRACCO RUGGINI 1980, p.7; MAZZA 1984, pp.53-54; VERA 1997-98, p.61; è risaputo che nel
440 i Vandali sbarcarono presso Lilibeo, presero in assedio la città e si diressero verso Panormo che dopo
un lungo assedio fu presa e saccheggiata. All’occupazione delle due città seguì la deportazione dei rispettivi
vescovi e del clero, il saccheggio e la confisca dei beni delle chiese. Gli storici hanno ritenuto che per i
Vandali occupare l’isola sia stato un limite; in questo clima, difficile risulta stabilire se i saccheggi
causarono una migrazione dalle città alle campagne; a parte Lilibeo e Panormo, ignoriamo se vi furono
assedi e saccheggi presso altri centri della Sicilia occidentale. È probabile inoltre, che anche le campagne,
fulcro della vita economica dell’isola subirono gravi danni; in relazione a questi avvenimenti, potrebbe
essere, infine, una costituzione pervenutaci incompleta con la quale l’imperatore Valentiniano III concedeva
sgravi fiscali ai possessores di tutta l’isola; Nov. di Valentiniano III, I, 2; COURTOIS 1955, p. 191, nn.2-4;
sulla questione e sulle fonti relative si rimanda a GIUNTA 1956a, pp. 20-36; GIUNTA 1956b, pp. 104-139.
121 DI STEFANO 1982-83, pp. 350-367; MAURICI 2005, pp. 112-119.
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A partire dal 535 tutte le città importanti sono sedi vescovili: Siracusa (sede metropolitana),
Catania, Messina, Taormina, Tindari, Palermo, Lilibeo, Troccoli, Agrigento, Termini e Milazzo; in seguito
Trapani; per una carta della Sicilia bizantina vd., D’ANGELO 1976, pp. 381-388; per le sedi vescovili si
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