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Giorgio di Cipro, il quale però, si limita soltanto a menzionare alcune città

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                   costiere .
                          Sempre fra il VI ed il VII secolo, alcune indicazioni geografiche sono

                   ricavabili  dal  De  Bello  Gothorum,  di  Procopio  di  Cesarea,  il  quale  per  il

                   periodo  eminentemente  la  conquista  bizantina  del  535  d.C.,  raffigura  in

                                                                                          75
                   Sicilia occidentale, la città di Lilibeo come un centro fortificato .
                          Al VII secolo è datata un’altra opera geografica consultata, intitolata

                   Cosmographia  e  redatta  dell’Anonimo  Ravennate;  l’  elenco  di  città  e  di

                   fiumi riportato dall’autore (Fig.13), evidenzia un cambiamento parziale dei

                                                                                       76
                   toponimi  rispetto  a  quelli  restituiti  durante  l’età  imperiale .  Per  la  Sicilia
                   occidentale  l’Anonimo  Ravennate  riporta  le  città  di  Drepanis,  Segesta,

                   (presente  una  seconda  volta  con  il  toponimo  Egestia)  Libibeon,  Selinis,

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                   Cytacia ; quest’ultima località potrebbe essere riferibile all’antica Cetaria
                                                                                      78
                   citata da Tolomeo, collocata nei pressi dell’attuale Scopello . Sempre al VII
                                                                                                79
                   secolo risale la lista dei toponimi  della Geographica del Guidone . Per il
                   territorio preso da noi in considerazione, l’autore riporta sostanzialmente gli

                   stessi  luoghi,  modificando  talvolta  alcuni  toponimi  come  nel  caso  di

                                                                       80
                   Libibeon dell’Anonimo Ravennate in Lilybeon .
                          A queste opere di carattere geografico segue la fonte principale per il

                   periodo medievale della Sicilia, ovvero la Biblioteca arabo-sicula di Michele

                   Amari pubblicata in due volumi a Torino nel 1880-81, ma in parte già edita a




                          74  GEORGII CYPRI, Descriptio orbis Romani, (Ed. GELZER, 1890), p.30.
                          75  PROCOPIO, De Bello Gothorum, I, 24, (Ed. COMPARETTI, Vol. I, p. 24).

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                            RAVENNATIS ANONYMI, Cosmographia, (Ed. J. SCHNETZ), pp. 100-101.
                          77
                            Ibid., p.100.
                          78  Sull’indificazione di Cetaria vd., INTERNICOLA-CORSO 1993, pp. 161-187.
                          79  Il volume fu scritto fra il 1108 ed il 1119 e riporta il medesimo testo dell’Anonimo Ravennate
                   arricchito però di nuove parti. È molto probabile che il Guidone poté probabilmente consultare una carta
                   geografica della Sicilia forse redatta in epoca bizantina; vd., GUIDONIS, Geographica, (Ed. J. SCHNETZ).
                          80  Ibid., pp.126-127.


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