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                   carta  archeologica  di  Segesta   frutto  di  una  ricerca  archeologica  che  si  è
                   svolta  con  tre  campagne  di  ricognizione  (1995-1997)  e  tre  campagne  di

                   classificazione  dei  reperti  (1996,1997,1999).  Le  ricognizioni  sistematiche

                   dirette da Franco Cambi, hanno evidenziato un totale di 475 siti archeologici

                   in uno spazio geografico di 80 chilometri quadrati per una media di 6 siti per

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                   chilometro quadrato .
                          La grande percentuale del numero dei siti rinvenuti dipende però dal

                   fatto che ci troviamo dinanzi ad un importante contesto sub regionale della

                   Sicilia  occidentale,  quale  l’aria  elima,  dove  l’aspettativa  di  ritrovamenti

                   antichi  è  abbastanza  elevata.  Tuttavia,  bisogna  procedere  con  una  certa

                   cautela,  specialmente  in  un  territorio  così  ricco  di  ruderi  appartenenti  a

                   diverse epoche. Infatti, se da una parte i dati acquisiti sono in maggioranza

                   per il periodo antico fino alla prima età imperiale, già a partire dal periodo

                   tardoantico  incominciano  ad  essere  meno  evidenti  mentre  per  il  periodo

                   compreso fra l’alto medioevo e l’età sveva, si registrano notevoli problemi

                   come  l’inesistenza di fossili guida sicuri per il IX e la prima metà del X

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                   secolo .
                          Attraverso i dati forniteci dalle ricognizioni e dagli scavi archeologici

                   svolti  negli  ultimi  anni,  quindi  si  può  meglio  comprendere  le  modalità  di

                   insediamento  umano  che  caratterizzarono  il  territorio  nelle  diverse  epoche



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                             Il  comprensorio  del  comune  di  Calatafimi  è  dal  1989  una  zona  ad  alta  densità  di  ricerca
                   archeologica. La Carta archeologica di Calatafimi, finanziata dal Comune di Calatafimi Segesta e voluta in
                   particolare dal Sindaco dott. Agostino Gallo, è stata realizzata da parte del Dipartimento di archeologia e

                   storia  delle  arti  della  Università  di  Siena.  La  ricerca  è  stata  svolta  grazie  alla  collaborazione  della
                   Soprintendenza  dei  Beni  Culturali  e  Ambientali  di  Trapani  e  ai  numerosi  istituti  di  ricerca,  quali  il
                   Laboratorio  di  Topografia  Storica  ed  Archeologica  della  Scuola  Normale  Superiore,  la  Facoltà  di
                   Architettura dell’Università di Palermo e la Scuola Speciale di Archeologia dell’Università di Matera. La
                   ricerca è stata diretta da F.Cambi e da A.Molinari con la collaborazione di M.Aprosio. BERNARDINI et al.
                   2000, pp. 91-132.
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                            CAMBI 1996/97, pp. 22-27; BERNARDINI et al. 2000, p.91.
                          63  MOLINARI-NERI 2004, p.122.


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