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quanto nelle descrizione dei luoghi aggiunge talvolta aspetti peculiari del
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paesaggio relativi alla sua epoca .
Giungendo alla seconda metà del Settecento, è opportuno ricordare
alcune opere dello storico di stampo illuminista Rosario Gregorio (1753-
1809), il quale nel 1790 pubblicò a Palermo la sua Rerum arabicarum, quae
ad historiam siculam spectant, ampla collectio, una risposta alla celebre e
fantasiosa traduzione di un falso codice arabo, eseguita dal maltese Giuseppe
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Vella . L’opera del Gregorio oltre all’edizione di alcuni documenti,
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conteneva inoltre anche la riproduzione di alcune epigrafi .
Sul finire del XVIII secolo, vari autori locali si occupano della
descrizione dei territori della Sicilia occidentale. La lettura di questi volumi
“storici” risulta a volte complessa in quanto molte notizie non sono correlate
dalle fonti utilizzate. Non mancano però opere di primissimo ordine come
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per esempio il manoscritto del notar Vito Pellegrino , e soprattutto l’opera
del Parroco Pietro Longo, il quale descrive molti resti in Sicilia occidentale
di epoca medievale quali i resti del castello presso l’altura di Monte Barbaro,
che all’epoca, ancora non interrato, si presentava come una fortezza
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circondata da due recinti di mura con in mezzo una torre ; tuttavia, l’autore,
non si pronuncia sulla datazione della " rocca ". Interessanti sono inoltre le
descrizioni di alcuni reperti rinvenuti, come le tegole con bollo “Qu(o)d
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MASSA 1709.
34 Sull’argomento si rimanda a NEF 2004, pp. 7-17.
35 GREGORIO 1790; un’altra importante opera dello stesso autore che fornisce vari toponimi di
abitati medievali per la Sicilia occidentale è la Bibliotheca scriptorum qui res in Sicilia sub imperio
Aragonum gestas reluttere, pubblicata a Palermo tra il 1791 e il 1792; vd., GREGORIO 1791-1792.
36 PELLEGRINO NOTAR V., 1739. Il manoscritto, posseduto dalla Biblioteca Comunale di Calatafimi
dal titolo Calatafimi scoverto a’ moderni, rilegato in pergamena e restaurato alla fine degli anni Settanta del
secolo scorso, è composto da 168 fogli dalle dimensioni di 21,3 x 31,8 cm. Il manoscritto comprende nove
capitoli di contenuto storico-erudito divisi in paragrafi e preceduti da una premessa.
37 LONGO 1810, p. 171.
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