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documentazione scritta. Di importanza rilevante, quindi, per la ricerca attuale

                   e che senza alcun dubbio aggiunge valore al De rebus Siculis decades duae,

                   rimangono i sopralluoghi effettuati. Infatti è opportuno segnalare che molti

                   resti ancora visibili alla sua epoca, oggi in gran parte inesistenti o interrati,

                   rappresentano  punti  di  riferimento  necessari  per  poter  comprendere  alcuni

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                   aspetti dell’insediamento medievale in Sicilia .
                           Sia  per  la  vastità  della  concezione  che  per  l’accuratezza  scientifica

                   dell’eleborzione,    un’  opera  di  fondamentale  importanza  per  il  ricercatore

                   che  si  vuole  occupare  di  abitati  ed  insediamenti  in  Sicilia  è  costituita  dal

                   settecentesco Lexicon Topographicum Siculum del monaco benedettino Vito

                   Amico  (1697-1762),  ovvero  un  ampio  repertorio  topografico  di  tipo

                   sistematico ed enciclopedico, che fornisce in modo detagliato le varie realtà

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                   storico-geografiche delle località siciliane dall’età antica al XVIII secolo .
                          Uno studio di prim’ordine, utile per la conoscenza dei toponimi degli

                   insediamenti minori e maggiori in Sicilia occidentale e nell’isola in generale

                   è  rappresentato  a  nostro  avviso,  dall’opera  del  monaco  Giovanni  Massa,

                   intitolata  “La  Sicilia  in  prospettiva  cioè  le  città,  castella,  terre,  e  luoghi

                   esistenti, e non esistenti in Sicilia, la topografia littorale, li scogli, isole, e

                   penisole intorno ad essa”, pubblicata in due volumi a Palermo nel 1709. Si

                   tratta di un catalogo in ordine alfabetico delle città siciliane esistenti e non

                   agli inizi del settecento. L’autore, inoltre inserisce nella lista dei toponimi le

                   fonti  utilizzate  mostrando  una  profonda  conoscenza  di  molti  luoghi  della


                   Sicilia  che  dovette  visitare  (così  come  il  Fazello),  in  prima  persona,  in








                          31   Sulla  descrizione  dei  luoghi  della  Sicilia  occidentale  che  il  Fazello  visitò  e  descrisse  vd.,
                   FAZELLO, deca II, Libri V-VI-VII-VIII.
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                            L’opera riporta in modo dettagliato e con relativa documentazione scritta sia le città moderne
                   che antiche, ma anche le terre, i castelli ed i casali; vd., AMICO 1855-56.


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