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                   deus  v(u)lt”  che  data  intorno  al  V-VI  d.C.   nonché  la  relazione  del
                   ritrovamento  di  sepolture  attorno  ad  una  chiesa  quattrocentesca  a  Segesta

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                   durante  gli  scavi  del  1809  eseguiti  dal  console  inglese  Roberto  Fagan .
                   Durante  il  XIX  secolo  si  annoverano  in  Sicilia  occidentale  le  ricerche

                   dell’archeologo  Giovanni  Fraccia,  il  quale  eseguì  diversi  scavi  presso  le

                   rovine  di  Segesta  segnalando  talvolta  l’esistenza  di  mura  e  pavimenti

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                   attribuibili all’età arabo-normanna . Come risaputo, nel XIX secolo vennero
                   getatte inoltre le basi fondamentali per la conoscenza della Sicilia medievale:

                   le opere di tipo enciclopedico di Michele Amari (1806-1889) rappresentano

                   tuttora  i  pilastri  basilari  per  poter  effettuare  una  ricerca  di  tipo  storico-

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                   topografico  sulla  Sicilia  medievale .  Aldilà  della  metodologia  storica
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                   utilizzata dall’Amari , è opportuno segnalare che il celebre storico esaminò
                   anche l’universo degli oggetti e si occupò anche dei varii problemi inerenti la

                   topografia storica : in particolare, la Carte comparée de la Sicile moderne

                   avec la Sicile au XIIe siècle, pubblicata nel 1859, costituisce, senza alcun

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                   dubbio, uno studio di grandissima importanza di tipo storico-topografico .
                   Sempre sul finire del XIX secolo, vennero alla  luce in Sicilia occidentale,

                   importanti  ritrovamenti  archeologici  di  età  tardo-antica  e  bizantina  grazie

                   all’interesse  di    due  grandi  archeologi:  Salinas,  che  riportò  alla  luce  un








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                            LONGO 1810, p. 177.
                          39  Ibid., p. 180.
                          40  FRACCIA 1859, pp.150-151.

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                            Della vasta e spesso qualificata produzione biografica sulla vita e sulle opere di Michele Amari,
                   mi limito al rimando di alcune delle principali publicazioni che contengono una bibliografia dettagliata :
                   ROMEO 1960, pp. 637-654; GIUNTA 1968, pp. 370-382; BRANCATO 1973, pp. 191-230; GIARIZZO 1973, pp.
                   355-359; PERI 1976; TRAMONTANA 1989, pp. 87-122; BORRUSO et al. 1990; GIARRIZZO 1995, pp. 77-89;
                   GIARRIZZO 2004, pp. 100-101; NEF 2004, pp. 7-17; CRISANTINO 2010, pp.194-201; NEF 2010, pp. 285-306.
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                            Sull’argomento si rimanda a NEF 2010, pp. 285-306; vd., anche MAURICI 1999, pp.16-17.
                          43  AMARI-DUFOUR 1859.


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