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Il numero medio di nidi pe r· colonia varia da piccoli gruppi più o meno
isolati di coppie (al limite coppie singole) a un massimo di ci rca 800 coppie
(1.000 ?) per la Valle Vecchia di Caorle e 800 per la Cassa di colmata della
laguna di Venezia. Mediamente su 70 "colo nie" esaminate il numero di nidi
è di 48, ma il da to è incerto in quanto appare problematica la suddivisione
in colonie vere e proprie o sub-colonie.
Per il Tin·eno, su sole 12 colonie censite in modo veramente accurato
nell'Arcipelago toscano, il da to medio è di 151 ,5 (nel 1983), con un massimo
di 600 coppie in una colonia. Ana logamente in Sardegna la media riscontra-
ta è di 92.43 (132,63 nel 1984) per coste e isole con una consis tenza massima
di 550 n idi. Nell'Italia meridionale il numero medio di nidi per colonia varia
da 5 a 300 per Pa lmarola, da 5 a 80 per Capt·i, da IO a 40 per le Tremiti. Negl i
altri si ti si ritrovano mediamente da l a 15 nidi. In Sicilia il dato più s ignifi-
cativo sembra esser·e quello di Lampedusa, con un totale di 1.500 nidi d istri-
buiti su due colonie (1984).
STRUTTURA DELLE COLO lE
Alcune caratteristiche delle colonie di Gabbiano reale in varie zone ita-
liane sono elencate nella tabella 19. Le colonie occupano si ti vicini all'acqua
e relativamente elevati, in genere quanto meno al ripa ro dalle ma ree. Ven-
gono privilegiate le zone di difficile accesso o comunque circondate dal-
l'acqua.
Un caso del tutto par ticola re è rappresentato dalla nidificazione sulle
falesie esposte ad est che costeggiano il Lago di Garda. La piccola colonia,
frazionala in tre parti ben distinte (Tignale, Campione del Garda, Limone
del Garda), è l'unica (assieme a quella del Lago di Como di recente scoper ta
e alla sporadica nidificazione lungo il Po) ad essere ubicata a grande distan-
za dal ma t·e.
Come si è rilevato anche in precedenza, nelle zone lagunari e deltizie le
colonie sono ubicate su isolotti natura li (Valli Comacchio e App. D), oppure
in aree d'origine artificiale (valli da pesca, casse di colmata, zone di recente
bonifica) con pochi nuclei attestati nella parte più alta dei si ti d'origine na-
turale (ad esempio il Banco d'Or io presso Grado, dove le dune raggiungono
altezze discrete ed una buona copert ura, grazie a lla presenza di tipiche spe-
cie vegetali psamrnofile).
Nelle valli interamente argina te l'assenza o la limitatezza delle variazioni
di marea fa sì che il maggior numero di nidi sia ubicato su barene anche poco
elevate, a rginelli, "botti" da caccia, etc. Quando scarseggiano terre emerse
all'interno spesso qualche coppia nidi fica sugli argini circondariali (App. U).