Page 65 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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                  Ciò, evidentemente, presuppone un introito di circa 8.000.000 per ogni
               natante e  per ogni  campagna,  cioè  un  pescato di 4000  casse  (400  quin-
               tali)  venduto a  200  lire  chilo oppure un pescato di 8000  casse venduto  a
               lire 100 chilo.
                  Nel  1952  il pescato è  stato di  4000  casse e  il prezzo di vendita di 100
               lire  chilo;  pertanto  ogni  pescatore  ha  guadagnato  in  media  10.000  lire
               al mese e l'armatore, con  poco più d'un milione di introito, non solo non
               ha avuto utile industriale, ma non ha potuto nemmeno coprire col  rica-
               vato della pesca le  spese  indispensabili.
                  E  allora,  ci  si  domanda,  come  e  perchè  armatori  e  pescatori  conti-
               nuano la loro  attività? - Prima di tutto perchè non hanno altro da fa-
               re  nel  senso  che  nei  nostri  porti  e  sulle  nostre  spiagge  non  è  possibile
               alcun'altra  attività;  in  secondo  luogo  perchè  molto  spesso  l'armatore
               fa  parte  dell'equipaggio,  o  più  uomini  dell'equipaggio  sono  proprietari
               di qualche  carato  del  natante,  o  perchè  più  parti  di  guadagno  conftui-
               scono  in  una medesima  famiglia,  o  perchè,  più semplicemente,  gli  oneri
               che vengono soppressi sono l'ammortamento, l'assicurazione  e l'utile in-
               dustriale.
                  Così  che di pesca come industria vera e propria non si  può parlare:
               è  piuttosto  un  artigianato  che  impiega  grandi  mezzi.
                  La  pesca  può  ancora  venir  esercitata  perchè  in  qualche  caso  l'ar-
               matore dispone  di  più  natanti ed  è  anche  industriale conserviero  e  rie-
               sce  a  mantenere  in attivo  tutto n complesso  della  sua azienda:  ma ciò
               non  toglie  che  la pesca in  sè  e  per sè  abbia luogo  in perdita.  Nel  1952
               il costo di produzione di un chilo di  pesce fresco  è stato di 200  lire, men-
               tre il prezzo di vendita è stato della metà. Questa è  la realtà, che è an-
               data  a  tutto  danno  dei  più  poveri  fra  i  lavoratori,  dei  pescatori.
                  Abbiamo  detto  che  la spesa  viva  per  ogni  campagna di  pesca  è  di
               circa 3.600.000  lire:  vi  incide notevolmente n costo  della nafta che viene
               consumata in notevole quantità perchè  i  banchi di pesca sono a  grande
               distanza dalle  nostre  coste.  In Marocco  una  ftottiglla  da  pesca  come  la
               nostra  avrebbe rovesciato a  terra un  pescato  venti  volte  maggiore  e  ad
               un costo di molto inferiore per la vicinanza dei banchi.
                  La pesca a  strascico non compensa il mancato reddito del pesce az-
               zurro  perchè  non  tutti i  motopesca  sono  adatti  allo  strascico:  dei  378
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