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Interessante è la presenza di Trichoniscus matulicii che potrebbe essere giunto sulle isole
maltesi attraverso la Sicilia, durante uno dei collegamenti quaternari.
Significativi sono anche gli endemismi; Armadillidium aelleni presenta notevoli adattamenti
alla vita cavernicola ed è notevolmente affine ad Armadillidium virgo, specie troglobia ed
endemica di una grotta che si trova in Sicilia, nel territorio Ibleo e ciò ad ulteriore conferma
di quanto detto sopra circa l’esistenza di un territorio Ibleo-Maltese. Ciò vale anche per
Armadillidium ghardalamensis, morfologicamente molto simile ad Armadillidium lagrecai della
Grotta Monello di Sicilia, che può essere considerato come un relitto di clima caldo umido
prepliocenico.
Anche Hyblaeoniscus vallettai, che presenta evidenti affinità con Hyblaeoniscus petraliai e con
Hyblaeoniscus vittoriensis, deriva probabilmente assieme a questi da un antico rappresentante
paleotirrenico, che in seguito alla successiva separazione territoriale tra Malta e Sicilia, si
differenziò poi nelle tre specie. L’affinità di Hyblaeoniscus vallettai con le due specie siciliane,
H. petraliai e H. vittoriensis, presenti sugli Iblei, costituiscono una ulteriore prova
dell’esistenza di questo territorio.
In definitiva si può concludere che il popolamento ad isopodi delle isole maltesi, come del
resto quello di quasi tutte le piccole isole circumsiciliane, presenta più strette affinità con
quello di Sicilia che non con quello Nord Africano. Inoltre, l’elevato tasso di specie
endemiche dimostra che l’Arcipelago maltese ha conosciuto lunghi ed ininterrotti periodi di
isolamento.
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