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4.2 – Il popolamento cavernicolo di Sicilia



            La Sicilia è ricca di grotte carsiche, vulcaniche, nei gessi e di cavità artificiali. Le carsiche
            sono numerose su Iblei, Madonie, Nebrodi, nel Palermitano, nel Trapanese ed in un’ampia

            zona nella porzione sud-occidentale dell’isola, che comprende in parte l’Agrigentino, dove

            si trovano anche cavità nel gesso. Le grotte vulcaniche sono ovviamente presenti sull’Etna
            e qualcuna  anche  sulle isole  vulcaniche  circumsiciliane;  alcune  sono  molto  antiche,

            essendosi formate all’inizio della nascita dell’Etna, che è di origine pleistocenica; altre sono
            recentissime essendosi originate durante le ultime eruzioni.

            Alla formazione delle grotte laviche non concorre in alcun modo l’acqua; esse si originano
            per  il  fatto  che  il  magma  liquido scorre  verso  il  basso  lungo  i  fianchi  del  vulcano

            determinando un fiume di lava; quando la colata rallenta e la porzione esterna solidifica,
            l’interno, rimasto più caldo, può continuare a scorrere come un liquido all’interno di un

            tubo, svuotandosi parzialmente col cessare dell’attività eruttiva; così si forma una grott che
            viene  denominata “galleria  di  scorrimento”.  Questa  tipologia  di  grotte  presentano  un

            interesse dal punto di vista biologico poiché forniscono utili indicazioni circa l’evoluzione
            dei popolamenti sotterranei recenti.

            Nelle grotte vulcaniche esplorate sono state rinvenute 13 specie di Isopodi Oniscidei delle
            quali nessuna può essere considerata troglobia. Tra i troglofili troviamo: Trichoniscus matulicii

            specie a distribuzione trans-adriatica il cui passaggio in Sicilia può essere avvenuto durante

            uno  dei  collegamenti calabro-siculi  del  quaternario (Caruso  &  Brisolese  1974);
            Haplophthalmus avolensis, specie che in Sicilia è maggiormente localizzata nel territorio ibleo;

            Buddelundiella  cataractae è  di  grande  interesse  poiché  in  Sicilia  è  nota  solo  per la  Grotta
            Nuovalucello, una grotta vulcanica, dove però è presente con una abbondante popolazione,

            mentre non è mai stata rinvenuta in alcuna grotta carsica né all’esterno. La stazione siciliana
            costituisce  l’estremo  limite  meridionale  del  suo  areale  che  è  fortemente  discontinuo.  La

            stazione siciliana, quella delle Baleari, della Liguria, della Dalmazia, del Mar Nero e quella a
            nord  di  Ginevra possono  essere  considerate  stazioni  relitte  pre-quaternarie e  farebbero

            pensare ad una origine paleo-europea di questa specie (Caruso & Brisolese 1974).
            Sono  stati  inoltre  rinvenuti  i  comuni  troglofili  come Trichoniscus  pusillus, Haplophthalmus

            danicus, Haplophthalmus siculus, Chaetophiloscia cellaria e Trachelipus planarius e Porcellio dilatatus.
            Il  rinvenimento  di Porcellio  laevis, Armadillidium  badium, Armadillidium  decorum ed Armadillo

            officinalis è sicuramente occasionale.
            Più abbondante ed interessante è la fauna delle grotte carsiche rappresentata da 34 specie

            tra le quali sono presenti 8 troglobi e 14 troglofili. Le rimanenti specie si rinvengono in

            grotta solo occasionalmente. Tra i troglobi troviamo: Trichoniscus alexandrae, specie endemica
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