Page 11 - tesi monica
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RussoMo2nM0ioc0na4icRaussoleggermente mammellonate, come Annectocyma indistinta (Canu & Bassler
1929), Celleporina globulosa (D’Orbigny 1852), Crassimarginatella
crassimarginata (Hincks 1880), Fenestrulina malusii (Audouin 1826), Puellina
(Cribilaria) innominata (Couch 1844) ed altre. Forme erette si possono ritrovare
nei pressi dell'ingresso: comune è, ad esempio, il falso corallo Myriapora
truncata (Pallas 1766). Il mezzo acquoso stabilisce una notevole continuità fra
l’ambiente di grotta e quello esterno: gli organismi che abitano le grotte
marine possono ricevere un considerevole apporto di nutrienti e di altre
sostanze dall’esterno e inoltre possono esportare facilmente i loro propaguli
per la diffusione fuori dalla grotta. In particolare, organismi bentonici, come i
poriferi, sono stati sottoposti ad una particolare dinamica di popolazione, che
ha portato, in non più di 10.000 anni, a biocenosi ben caratterizzate
(CICOGNA et al., 1997).
1.2 Rilevanza delle grotte
Le grotte marine costituiscono un’attrattiva turistica di grande rilevanza.
Sono diffuse in buona parte dell’area costiera mediterranea e tante sono
quelle ospitate lungo gli 8000 km di coste italiane. La maggior parte delle
grotte più interessanti sono concentrate nel versante tirrenico e nelle isole
minori. Le cavità marine sono spesso presenti in aree costiere già di grande
valore paesaggistico e naturalistico, in cui possono però dare un
considerevole valore aggiunto come attrattiva turistica (CICOGNA et al.,
1997). Con il loro ruolo di attrattore turistico, le grotte possono tuttavia,
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