Page 6 - tesi monica
P. 6
RussoMo2nM0ioc0na4icRaussoindipendente dalla presenza del mare, che spesso ha fatto il suo ingresso
nella grotta solo dopo che la sua evoluzione era praticamente terminata. Si
tratta di grotte laviche, carsiche, tettoniche o eoliche che, ad un certo punto
della loro evoluzione, sono state invase dalle acque marine (in genere per un
innalzamento del livello eustatico). In questo caso quindi, il mare ha svolto
solo un’azione passiva, fermando la naturale evoluzione delle cavità, quindi
"fossilizzandole" (CICOGNA et al., 1997). La tipologia di grotte continentali
sicuramente più diffusa, con l’80% del totale delle cavità marine note, sono le
grotte carsiche (CICOGNA et al., 1997). Queste si sviluppano per
solubilizzazione, corrosione o anche erosione da parte delle acque di
infiltrazione meteorica su diversi tipi di rocce quali salgemma, dolomie,
calcari e marne; quelle però più resistenti alla dissoluzione delle acque
marine e alla demolizione del moto ondoso sono solo il calcare o la dolomia
(CICOGNA et al., 1997).
La genesi delle grotte del secondo gruppo, invece, è caratterizzata da un
preponderante ruolo del mare: passivo (determinato dalla sua semplice
presenza) per le grotte primarie nelle barriere coralline, e attivo per azione
meccanica nelle grotte litorali di erosione marina, o per azione chimico-fisica
nelle grotte da miscela (CICOGNA et al., 1997). Le grotte da miscela sono le
più frequenti e le uniche in cui la presenza del mare è fondamentale. Si
sviluppano in litotipi carbonatici per l’azione dissolutiva e corrosiva
esercitata dalla miscelazione dell’acqua marina con acqua di infiltrazione
meteorica o di origine profonda (CICOGNA et al., 1997).
5