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lascia scivolare la çima nelle mani fino a qquando tocca nel fondale, nel fondale la
                     nassa rrimane orizzontale. Questa è ll’enṭṛata, si chiama a campa, dove entra il
                     pesce, adesso è cchiusa perché ancora non è stata usata, lì va ttagliato, si tagliano
                     circa çinque centimetri di punte quindi rrimane semiaperta, davanti cc’è ll’esca, il
                     pesce sott’acqua sente lodore dell’esca, si avviçina, naturalmente non può entrare
                     da nessuna parte qui, quindi guardando l’esca ggira ggira ggira  fin quando ṭṛova
                     l’enṭṛata, enṭṛa, va ddove cc’è ll’esca per mangiare, quando si ggira per uscire
                     viene lateralmente, in particolar modo l’aragosta che ssappiamo che non nuota,
                     cammina, va in questi lati, anche se andrebbe al centro gli toccano le antenne e
                     ttorna  indieṭṛo,  medesimamente  l’altro  pesce,  ggira,  si  punge,  torna  indieṭṛo,
                     circola  un  pò  finchè  perde  l’orientamento  e  ṛṛimane  inṭṛappolato;  anche  se
                     andrebbe lì si punge e ttorna indieṭṛo, che ppoi non vva proprio nel centro, ggira
                     lateralmente, ggira due volte e ṭṛe vvolte finchè pperde l’orientamento e ṛṛimane
                     inṭṛappolato.  La  nassa  va  ccalata  con  pochissima  coṛṛente  perché  qui  da  noi
                     purṭṛoppo è un mare di fortissime corenti quindi hai il tempo di bbuttare le nasse,
                     a vvolte cinque minuti a vvolte mezz’ora al massimo, aumenta la coṛṛente e pporta
                     tutto ggiù sott’acqua, non si vede ppiù nnulla. Tu domani devi sapere a cche ora
                     ddiminuisce la coṛṛente per andare a ṛṛecuperare le nasse, inutile che tte ne vai
                     alle quaṭṭṛo di mattina alle çinque che ppoi vengono su a mmezzoggiorno, o può
                     darsi che vvengono su alle quattro di mattina tu devi saperlo, è inutile che cci vai
                     ppiù ttardi perché tanto è ttutto sott’acqua non si vede nulla, in più devi essere
                     capaçe quando vai a bbuttare le nasse; intanto devi conoscere dove cc’è un fondale
                     ṛṛoccioso. Ci sto tre ggiorni circa per farne una, non lavorando continuamente,
                     però in tre ggiorni la faccio; non è ffacile, è mmolto diffìcile l’inizzio e la fine della
                     nassa; quando inizzi la nassa parti a ccoda di pavone e ssaranno circa ottanta fili,
                     quando completi tutto il ggiro devi inizziare a dar tu la forma alla nassa con le
                     mani;  intanto prima di inizziarla devi sapere quanto devi farla grande per sapere
                     come devi partire, per farne una piccola cci vuole ppiù ttempo di una grande a
                     ffarla e la devi fare con il filo d’acciaio inòx e l’ago ppiù sottile. Fil di nàilon e
                     qquesto è acciaio inòx, il legno è ggiunco e ccastagno i ṭṭṛṛinforzi e il filo di nàilon
                     e di acciaio inòx che ssi cuçe cu a cuçeḍḍa [l’ago] d’acciaio perchè devi stringere
                     abbastanza forte e cci vuole na cuçeḍḍa consistente. Non è ffaçile, sai come bbruçia
                     all’inizzio quando inizzi a far le nasse, perché è ttutto qui che ddevi piegar la nassa
                     e stringere i nodi, infatti ogni anno si incallisce tutto, prima esce sangue poi si
                     incallisce. Queste sono nasse ggià in penzione, con la vecchiaia si marcisce un po’
                     il giunco, poi ṣṭṛiscia nelle ṛṛocce e si scombina tutto, ṣṭṛascina e il nàilon si taglia,
                     si  potrebbe  ancora  rriprendere  e  sistemare,  però  il  tempo  che  perderei  per
                     sistemare  quella  ne  faccio  una  nuova.  Si  pescano  aragoste,  mustina,  le çipolle
                     [musdea, scorfani rossi], polipo, murena, gronco, qualunque tipo di pesce, il mupu
                     [dentice corazziere], il pagro, la cernia, quello che ccapita. Si chiama nassa ma è
                     una trappola per i pesci, io solitamente ne bbutto çinque a mmare, se ne potrebbero
                     bbuttare di ppiù però mi cci vuole più ppersone perché domani bbisogna fare in
                     velocità prima che aumenta la corrente perché come diçevo prima devi fare tutto
                     con l’orologgio.
                     615 S.Agata di Militello [nasa]
                     698 Giardini Naxos [nasa]
                     699 Lipari [nasa]
                     715 Riposto [nasεɖa] [pirali]
                     739a Acitrezza [nasa]
                     812 Augusta [nasa]


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