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pescatori appartenenti a famiglie di lunga tradizione marinara e che, quindi,
avevano sviluppato una particolare competenza con il lessico marinaro e
peschereccio. Per una più completa raccolta del materiale ho chiesto la
collaborazione di più informatori che, interagendo durante l’inchiesta, riuscivano a
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fornirmi risposte pertinenti. Nonostante la pluralità di testimoni, per alcuni quesiti
non ho ottenuto nessun riscontro, anche se una non risposta è pur sempre una
risposta, nel senso che fornisce sempre un’utile informazione sullo stato della
lingua. Accade soprattutto per quelle ricerche che interessano ambiti legati a
terminologie «non più in uso o comunque ormai soggiacenti nella memoria più
profonda dell’informatore ».
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La scelta dell’informatore unico è stata applicata in tre punti della rete: Favignana,
Acitrezza e Giardini Naxos. L’informatore di Favignana è il testimone del lavoro
della mia tesi di laurea e, quindi, non avevo dubbi sulla sua competenza, avendola
sperimentata anni prima con ottimi risultati. Ad Acitrezza, durante una preliminare
ricognizione, tutte le persone a cui mi sono rivolta mi hanno sempre indicato U
Poeta , come esperto e affidabile conoscitore del lessico e della cultura marinara.
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Mi sono fidata del loro consiglio e non me ne sono mai pentita. Infine, nel caso di
Giardini Naxos, si è trattata di una scelta quasi obbligata perché nessuno voleva
farsi intervistare. Per tale ragione, avendo trovato solo un pescatore disponibile a
collaborare, “l’informatore unico” è stata una necessità e non una pianificazione
strategica.
Nella rete dei punti di rilevamento è stata inserita anche Malta per la sua particolare
storia linguistica e per i frequenti rapporti tra la marineria locale e quella siciliana.
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L’inchiesta maltese è diventata una monografia , ma i materiali raccolti vengono
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comunque qui riportati. Anche in quell’occasione, ho utilizzato un informatore
unico, Nazarenu Cuschieri, che oggi naviga in mari celesti e infiniti.
I requisiti validi per la scelta del campione, a Malta, diventarono ancora più rigidi.
24 Si tratta, nella maggioranza dei casi, di quei concetti legati alla velatura e agli astri. Sono entrambi
saperi che non trovano quasi più applicazione nella pratica della pesca. La motorizzazione dei
pescherecci e l’ausilio di sistemi tecnologici per tracciare le rotte e per l’orientamento, hanno
rivoluzionato il modo di andare per mare e, di conseguenza, si è perduta quella familiarità con termini
che, fino al secolo scorso, erano di uso quotidiano per la comunità marinara.
25 Matranga (2002), p.71
26 Soprannome dell’informatore Giovanni Mirabella.
27 Cfr. G. Brincat, Malta. Una storia linguistica, Le Mani, Recco 2004.
28 Cfr. G. Brincat, E. D’Avenia (2014).
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